Nell’ambiente vengono ogni anno immessi 300 mila tonnellate di topicidi, veleni letali a base di stricnina e cianuro, che inquinano le falde acquifere, avvelenano la fauna selvatica che si ciba dei topi, gli animali domestici ed è un pericolo per i bambini (ogni anno in Italia finiscono al pronto soccorso 1500 bambini).
Di contro i topi, che sono animali molto intelligenti, non mangiano più l’esca velenosa che abbia ucciso un componente della loro comunità; ma, assumendone piccole quantità ogni giorno, si mitridatizzano, diventano resistenti ai veleni e trasmettono la resistenza ai figli.
Uccidere i topi con veleni non è pertanto la soluzione, molto più efficace il collaudato sistema di piantumazione di cipressi e menta piperita nei pressi delle coltivazioni e degli abitati. Infatti i topi sono fortemente disturbati dall’odore di cipresso e menta, come dimostrato da una sperimentazione dell’Università La Sapienza di Roma e dalla Federico II di Napoli che, insieme alla siracusana Carla Delfino, in tre anni, hanno messo a punto una nuova formula a base di oli essenziali ed il brevetto è valso il premio mondiale Cartier Women’s Initiative Award.
Approfondimenti:
Il topo è portatore di 35 malattie diverse, tra cui alcune mortali come la peste o la leptospirosi.
È’ un roditore onnivoro che ha costantemente bisogno di limarsi i denti persino con la guaina dei cavi elettrici, col grave rischio che si inneschino incendi.
Quando un membro della comunità muore avvelenato, per rimpiazzarlo e compensare la perdita di uno solo, tutte le femmine della comunità si riproducono in modo straordinario. I topi femmina sono l’unico animale al mondo a praticare la “ritenzione degli zigoti”: la femmina in calore, che si accoppia anche con 400 maschi per volta per assicurarsi la discendenza migliore, ha anche la capacità di conservare in una sacca interna lo sperma, in modo da potersi autofecondare anche in assenza di maschi.
I topi figliano 3 o 4 volte all’anno, e in tre settimane mettono al mondo 7 o 8 topolini per volta.
Sessant’anni fa il rapporto uomo\topo era 1 a 2; oggi, con l’uso costante dei topicidi chimici, siamo già 1 a 12.
Dott. Agr. Brigida Spataro
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