Prima di acquistare il caffè pensiamo quale effetto può avere sulla salute e sull’ambiente.
In Colombia, Brasile, Vietnam 12 milioni di ettari di foreste pluviali e di coltivazioni locali di milioni di piccoli agricoltori vengono sacrificate per far posto alle piantagioni intensive di caffè altamente contaminanti per l’apporto di pesticidi, con pericolose conseguenze per la biodiversità e per i contadini che denunciano preoccupanti indici di decessi legati al cancro.
Che faccia bene alla salute è pura illusione, tant’è che gli effetti della caffeina sull’uomo sono stati studiati a lungo da molti medici e scienziati come Stephen Cherniske che nel libro “Caffeine Blues” spiega: “Il caffe’ e’ una droga “leggera” contenente un vasto assortimento di sostanze tossiche. In aggiunta alla caffeina, il caffe’ contiene centinaia di sostanze volatili inclusi piu’ di 200 acidi. Il corpo le deve espellere attraverso un grande dispendio di energia, che e’ quella strana stimolazione percepita come “energia”.
Persino la Food and Drug Adminstration raccomanda di «…evitare se possibile i cibi, le bevande e i medicinali che contengono caffeina, o comunque consumarli solo raramente».
Molti studiosi sconsigliano anche il consumo del caffè decaffeinato per le tracce di solvente tossico utilizzato per eliminare la caffeina.
Nel il “cappuccino” tanto apprezzato a colazione l’acido tannico del caffè si combina con la caseina del latte dando luogo al tannato di caseina che può dare problemi di digestione e malattie gastrointestinali.
Occorre ricordare che durante i processi di torrefazione ad alte temperature il caffè, così come le patatine fritte e tutti i farinacei, sviluppaacrilammide (la sfumatura di colore marrone scuro nota come “reazione di Maillard”): bene, l’Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) e la Iarc (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) hanno confermato il rischio cancerogeno per l’uomo legato alla contaminazione chimica da acrilammide e, vista la positività a diversi test di cancerogenicità e genotossicità da parte del metabolita glicidamide, hanno deciso di non individuare una dose giornaliera tollerabile di acrilammide.
Dott. Agr. Brigida Spataro
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