Al fine di riprodurre certi aromi ed essenze naturali i produttori industriali di sostanze aromatiche hanno prodotto, per sintesi chimica, additivi top secret coperti da brevetto che incrementano un cospicuo mercato di prodotti trasformati in barba alle norme di trasparenza per i cibi. Hanno pure redatto una lista di fragranze collegate agli effetti sulla psiche.
Environmental Working Group nel suo rapporto evidenzia che gli “aromi naturali” contengono solventi, emulsionanti e conservanti (additivi accidentali) che i produttori non sono obbligati a dichiarare tra gli ingredienti.
Le fabbriche dei milioni di aromi producono sostanze come il benzaldeide che conferisce aroma di mandorla e amarena, l’acetato di amileche dà sapore e gusto di banana, il 2-metiltiobutirrato al gusto di gorgonzola, il 2-acetil-1pirrolina di cui bastano milionesimi di grammo al chilo per conferire il sapore di pane, il furaneolo del tutto simile alla fragola.
La lista di questi aromi è infinita e li troviamo anche nei prodotti trasformati bio perché la F.D.A. (Food and Drug Administration) ancora non definisce cosa si intende con il termine “naturale”, tant’è che persino gli estratti di aromi e ingredienti che derivano da colture O.G.M. vengono tranquillamente etichettati come “naturali”.
Così i chimici maghi dei sapori e degli odori rendono appetibili materie prime degradate e insipide, vuote dei nutrienti naturalmente presenti nei cibi freschi prodotti con metodi di agricoltura biologica che danno gusto e fragranza autentici e salutari.
Dott.ssa Agr. Brigida Spataro
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