Il prezzemolo (Petroselinum hortense, P. crispum) è una apiacea biennale dalle tipiche foglie glabre verde scuro a contorno triangolare frastagliato e infiorescenze a ombrella dai fiori bianchi, a volte venati di azzurro-violetto o giallo chiaro, che compaiono al secondo anno di coltivazione e che è consigliabile asportare per favorire l’emissione di nuovi steli e foglie, altrimenti svilupperanno i semi, utili per la propagazione che si può realizzare molto facilmente anche in vaso.
La germinazione dei semi può richiedere anche più di cinquanta giorni e già in gennaio-febbraio (all’aperto da marzo a luglio) si può seminare in cassone su terreno arricchito di stallatico, si comprime un po’ e si irriga attraverso tessuto non tessuto steso sopra per non smuovere i semi. Una volta germogliati, avremo il primo raccolto dopo 80 giorni.
Il prezzemolo è spontaneo nei boschi e nei prati delle miti zone mediterranee, rustico e resistente al freddo purchè la temperatura non scenda sotto 0° e non superi 32°, ama la penombra e il terreno sempre umido, privo di ristagni idrici (mai aspettare che secchi tra un’innaffiatura e l’altra).
Quando abbiamo bisogno di prezzemolo, tagliamo pure gli steli che ci servono: la pianta ne genererà di nuovi.
PROPRIETA’
E’ ricco di vitamina C, vitamina A, vitamine del gruppo B, vitamina K e di minerali (calcio, potassio e ferro).
Molti studi scientifici effettuati dal National Cancer Institute, dalla National Natural Science Foundation of China, dall’Università dell’Illinoise pubblicazioni nella rivista scientifica Molecular Cancer dimostrano che l’apigenina, presente nel prezzemolo e nella camomilla, provoca apoptosi delle cellule cancerose nel pancreas, al seno e ai polmoni.
L’impacco delle foglie pestate lenisce mal di denti e contusioni, sulle mammelle fa regredire il latte.
La presenza di apiolo, apioside e miristicina stimola la contrazione della muscolatura liscia di intestino e utero, quindi può essere utile, a dosi omeopatiche, come emmenagogo.
Il consumo del prezzemolo fresco per aromatizzare pietanze e zuppe è considerato sicuro, ma, non essendo stata studiata la soglia di tossicità e le interazioni con altre sostanze, è preferibile evitare il consumo abbondante che, oltre che abortivo (da evitare durante la gravidanza), può rivelarsi molto pericoloso soprattutto se in presenza di problemi alla circolazione e\o renali .
L’olio essenziale di prezzemolo ingerito può compromettere la funzionalità del fegato e provocare, a livello cutaneo, fotodermatiti per la presenza di psoralene.
È velenoso per i gatti e animali di piccola taglia *.
La pericolosa somiglianza del prezzemolo con la cicuta minore (Aethusa cynapium) o falso prezzemolo, spontanea in Italia, ha causato fenomeni di avvelenamento a molti dilettanti raccoglitori di erbe spontanee.
La cicuta maggiore (Conium maculatum) è proprio mortale per la concentrazione elevata di coniina e altri alcaloidi soprattutto nei frutti verdi, ma l’odore sgradevole simile all’urina di piccoli mammiferi quando la si taglia e il fusto rossastro alla base che può raggiungere anche 2 metri e le foglie 50 centimetri, lo rendono facilmente distinguibile.
Gli uccelli sono immuni a tutte le specie di cicuta e, una volta ingerita, le loro carni risultano altrettanto velenose: un motivo in più per evitare di andare a caccia.
Dott.ssa Agr. Brigida Spataro
*Le informazioni riportate non sono consigli medici
FOTO: http://www.alimentazionesana.info/2015/09/22/problemi-di-anemia-consuma-25-grammi-di-prezzemolo-ogni-giorno/