Alcuni degli alimenti più alcalinizzanti e remineralizzanti sono il peperone e il peperoncino, ricchi di antiossidanti come flavonoidi, luteolina, e carotenoidi. Usati come alimento fin da tempi antichissimi, appartengono al genere Capsicum (ultimamente distinto dalle Solanacee), polimorfi sia nella conformazione che nel colore e nel sapore che va dal dolce e delicato al forte e intenso dei peperoncini piccanti per la presenza di un alcaloide capsaicina e quattro capsaicinoidi presenti più che altro nella la membrana interna (non nei semi) che interagiscono con alcuni termorecettori presenti nella bocca e nello stomaco, trasmettendo al cervello la sensazione di intenso bruciore. Aromatizzante per eccellenza di salse piccanti, il peperoncino è anche l’ingrediente principale nello spray al pepe, usato come “arma non letale”. Vanta proprietà antibatteriche, antimicotiche ed evita la fermentazione, infatti, i cibi cotti col peperoncino possono essere conservati più a lungo.
Studi scientifici hanno evidenziato che la capsaicina può attenuare i sintomi da infezioni erpetiche.
Tuttavia occorre precisare che la capsaicina provoca dolore e infiammazioni se consumata in eccesso, ma il latte freddo centellinato lentamente è un balsamo all’eccessiva piccantezza.
Il peperoncino è il cibo preferito degli uccelli (notoriamente insensibili alla capsaicina) soprattutto durante la muta del piumaggio, contribuendo alla propagazione visto che questi semi riescono a oltrepassare l’apparato digerente inalterati. Per allontanarli dai nostri ortaggi si possono usare dissuasori di materiale mobile e riflettente come vecchi CD o strisce di carta lucida o argentata.
Tra le numerose varietà di cultivar, C. annuum è il più diffuso alle nostre latitudini e coltivato come annuale.
E’ una specie brevidiurna a fotoperiodismo attivo e necessita di temperature miti. Tutte le specie possono essere coltivate in Italia, anche in balcone, seminando verso febbraio al Centro e al Sud e marzo al Nord, tenendo conto che le varietà C. chinense e C. chiltepin hanno tempi di germinazione lunghi.
Per favorire la germinazione dei semi di peperone è consigliabile, nelle prime fasi di sviluppo, schermare i semenzai dall’azione della luce diretta del sole.
La siccità e il freddo accentua il sapore piccante come pure eccessi irrigui determinano l’aumento di piccantezza, ma possono danneggiare la pianta e, in C. chinense, causare sapore amaro ai frutti.
Durante la coltivazione il peperone e il peperoncino vanno irrigati senza mai lasciare asciugare del tutto il terreno, evitando di bagnare le foglie e di creare ristagni con conseguenti fenomeni di clorosi nelle piante ed acuire le infezioni parassitarie.
L’ideale è irrigare per infiltrazione laterale tramite solchi creati con la rincalzatura, con continuità sin dalle prime fasi di sviluppo per evitare che lo scorrimento dell’acqua danneggi le radici superficiali delle piante adulte; poi, per aumentare il gusto piccante dei frutti si annaffiano soltanto quando le foglie si abbassano, con turni di 8-12 giorni.
Una pratica agronomica molto efficace per ridurre la perdita di acqua, combattere le erbe infestanti e influire più intensamente sulla precocità di produzione è una pacciamatura spessa 10 cm sotto la quale passerà l’impianto di irrigazione.
Il substrato ideale per la coltivazione del peperone deve avere una buona dotazione di sostanza organica e pH 7 – 7,5.
Le radici superficiali non consentono una forte presa sul terreno, per cui meglio predisporre tutori robusti per evitare che forti venti, per l’effetto vela, scalzino le piante cariche di frutti.
All’acquisto i peperoni vanno scelti sodi, lucidi senza ammaccature con il picciolo verde teso e ben fissato.
La colorazione verde dei frutti è indice di una maturazione incompleta, tuttavia il consumo di peperoni verdi riduce il rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo II e degenerazione maculare.
Per assimilare tutti i nutrienti, i peperoni andrebbero consumati biologici, crudi, integri, di stagione e locali, appena colti quando le bacche sono completamente mature (gialle o rosse a seconda della cultivar).
La scarsa digeribilità è dovuta all’assenza, nell’uomo, dell’enzima che scinde la cellulosa della buccia e all’intolleranza alla solanina, presente in percentuale maggiore nei peperoni verdi e nelle colture protette; mentre i peperoni prodotti in estate e coltivati in pieno sole ne producono molto meno.
AVVERTENZE: consumare troppi ortaggi contenenti solanina, che è tossica, può generare intolleranze gravi e, anche per la presenza di due proteine allergizzanti,il peperone può essere causa di allergia alimentare.
Dott.ssa Agr. Brigida Spataro
Foto:
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