In questo periodo di fine estate – inizio autunno è più facile riprodurre con successo le rose. Il metodo più diffuso per la propagazione è il taleaggio di varietà non innestate: le talee di rosa sono porzioni di rami che siano fioriti in estate del diametro di una matita, che possono essere prelevate quando il colore dei rami da verde scuro vira al bruno: con un taglio obliquo sotto un nodo e sopra una gemma, si prelevano talee legnose lunghe 20 – 25 cm, si asportano tutte le gemme tranne la coppia di foglie apicali con funzione tira-linfa e di alcune basali che emetteranno le radici e si piantano, in posizione fresca e ombreggiata, a distanza di 15 cm, in terriccio leggermente sabbioso e umido per un terzo della lunghezza.

Un anno dopo saranno pronte per il trapianto definitivo.

La percentuale di attecchimento delle rose antiche (R. alba, R. chinensis, R. Damascena, R. gallica, R, noisettiana, R. portland, R. provenza, R. sempervirens), rose botaniche (selvatiche e ibridi spontanei) e sarmentose è molto più elevata rispetto alle rose uniflora moderne (ibridi di R. tea e inglesi) e tra queste ultime le varietà con fiori a mazzi danno risultati migliori.
Un altro tipo di talee sono quelle radicali delle varietà pollonifere non innestate ( pimpinellifoliae, gallicanae, rugose, wichurana) da tagliare tra dicembre (Nord) e febbraio (Sud e Isole), prima che le piante madri inizino a vegetare: dalle radici si prelevano porzioni lunghe 5-10 cm e, rispettando la polarità, si piantano in sabbia umida a 2 cm di profondità dopo averle lavate e aver tagliato ad angolo retto la parte superiore e un taglio obliquo alla base. Si ricopre quindi il vaso con due centimetri di ghiaia fine per evitare che le talee marciscano.
Ripiantaremo infine la rosa madre.
Buon giardinaggio a tutti!
Articolo: Dr. ssa Agr. Brigida Spataro
Foto:
Pixabay.com
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