L’orzo da sempre viene utilizzato come farina per la panificazione, torrefatto come surrogato del caffè e per minestre ed è rimasto un componente di alcuni piatti tipici del Sud.
Attualmente viene usato anche per la trasformazione in malto dal quale si ottengono la birra e il whisky.
Recentemente sono state rivalutate le virtù salutistiche di questo cereale digeribilissimo e rimineralizzante ed è aumentata la domanda di alimenti a base di orzo, alimento ideale quando si soffre di cistite, gastrite e colite per le proprietà antinfiammatorie, lassative ed emollienti dovute alla ricchezza in ordeina, ordenina (azione antisettica sull’intestino), maltosio e destrina.

A differenza dell’orzo comune, le glumelle che rivestono il seme costituite da fibre indigeribili, nell’orzo nudo (sin. mondo) si staccano dal seme durante la trebbiatura e, quindi, non occorre praticare la decorticazione (perlatura) che porta via gli strati più esterni del seme dove sono concentrate sostanze di elevato valore salutistico (fosforo, magnesio, potassio, ferro, calcio, vitamina E, vitamina PP).
Hai mai provato l’orzo solubile? Puoi provare a sostituire il caffè a colazione con una tazzina di caffè d’orzo e potrai beneficiare delle sue straordinarie proprietà benefiche per l’organismo, senza gli ormai noti effetti “collaterali” del caffè tradizionale.

Articolo: Dott.ssa Agr. Brigida Spataro
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