Giardinaggio biologico: la lotta agli afidi

Gli afidi compaiono ai primi tepori, gia’ a fine marzo.

All’inizio sono pochi, ma laddove un uso eccessivo di concimi azotati ha determinato la formazione di tessuti vegetali più teneri e un’abbondanza di linfa grezza non elaborata, si moltiplicano velocemente. Cio’ accade se si sono adoperati i pesticidi che distruggono purtroppo anche i naturali predatori degli afidi, cioè i Coleotteri Coccinellidi, sia adulti che larve, larve di Ditteri Sirfidi e Cecidomidi, gli adulti e larve di Neurotteri Crisopidi, gli stadi giovanili e adulti di Antocoridi e i Miridi.

Si nutrono di afidi anche vari uccelli come le Cince, le Capinere e le Rondini.

Gli ambienti agrari in genere sono molto semplificati e questa semplificazione contribuisce a rendere l’ambiente ecologicamente instabile con conseguente necessità di intervenire con pesticidi.

Per favorire la presenza e l’attività di questi insetti utili è, invece, fondamentale evitare pesticidi e composti chimici pregiudizievoli, garantire la presenza di piante nutrici (mellifere e nettarifere) in grado di ospitarli e sostenerli. La lotta biologica ha proprio l’obiettivo di controllare i parassiti per mantenerli entro limiti inferiori alle soglie di danno favorendo gli antagonisti naturali esistenti nell’ambiente anche grazie alla salvaguardia di specie vegetali che li attraggono come la Rumex o la Salvia che a fine inverno sono le prime a essere infestate dagli afidi, ma su queste piante si riproducono le prime coccinelle.

I Sirfidi si nutrono di nettare e per attirarli sarà sufficiente piantare fiori nell’orto: calendula, achillea e tutte le composite, cioè tutti quei fiori che assomigliano alle margherite; ma anche la ruta, il timo, le ombrellifere come le carote, i finocchi, il sambuco, ecc.

I Miridi del genere Deraeocoris somigliano alle cimici, uccidono in poco tempo moltissimi afidi e si riproducono sulle piante di bardana.

In un orto con un grado di biodiversità elevato saranno naturalmente presenti così tanti predatori che gli afidi e tutti i patogeni dei nostri ortaggi non potranno mai diventare davvero dannosi.

LOTTA BIOLOGICA

Tra i rimedi naturali da impiegare alla prima comparsa di afidi e ripetere periodicamente durante tutta la fase critica si ricordano i seguenti:

  • Azadiractina,
  • zeolite micronizzata (2 kg / 100 lt) + Azadiractina,
  • Le foglie di pomodoro ricche di alcaloidi, ottimi come repellente per molti afidi,
  • l’aglio. Una miscela letale per insetti si realizza con 4 spicchi di aglio tritato in un cucchiaio di olio minerale, si lascia riposare una notte, si elimina l’aglio dall’olio, si aggiunge un bicchiere di acqua e un cucchiaino di sapone biodegradabile. I composti dell’aglio (il disolfuro diallile e il trisolfuro diallile) sono irritanti e mortali per la maggior parte dei parassiti. Molti esperti consigliano di piantare l’aglio in corrispondenza dei roseti
  • il sapone – bio “solo” senza mix con altri ingredienti può rilevarsi una buona soluzione per l’uccisione di afidi,
  • macerato di Assenzio + sapone di Marsiglia,
  • zeolite micronizzata (2kg / 100lt) + pròpoli + Quassia amara,
  • macerato di Ortica (di 12-24 ore).

Si può intervenire con aficidi a base di Piretrine, Piretro naturale, Imidacloprid, Acetamiprid, Pirimicarb che, seppure non siano tossici per l’uomo, uccidono nel contempo troppi insetti utili, così come pure l’utilizzo del Bacillus thuringiensis.

Dott.ssa Agr. Brigida Spataro

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Foto: pixabay.com

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