Il loro effetto hot lo conoscono tutti. Ma sapevate che cinquanta grammi di peperone rosso crudo apporta quasi tutta la razione giornaliera di vitamina C (151 mg\100 g) ?
Non solo. Contiene anche vitamina A (139 mg), Vitamina B1 (0,05 mg), Vitamina B2 (0,07 mg), Vitamina B3 (0,50mg), Vitamina B6, Vitamina E, Vitamina J e Vitamina K.
Notevole la ricchezza di potassio (210 mg), ferro (0,70 mg), calcio (17 mg), fosforo (28 mg), betacaroteni, luteolina, quercetina, esperidina, carotenoidi, alfa–carotene, beta–carotene, criptoxantina, luteina, zeaxantina, acidi idrossicinnamici, acido ferulico, acido cinnamico e, sotto la buccia, la famosa capsaicina (8-metil-N-vanillil-6-nonenamide o C18H27NO3) insieme ad altre 4 capsaicinoidi, dalle proprietà antibatteriche (Sung Lee, Byung Hwang, Identification of the pepper SAR8.2 gene as a molecular marcher for pathogen infection, abiotic elicitors and environmental stresses in Capsicum annuum, Biomedical and Life Sciences), antimicotiche (evita la fermentazione), analgesiche e antitumorali (inibisce le nitrosammIne).
La colorazione verde dei frutti (capsule) indica una maturazione incompleta, anche se vengono commercializzati soprattutto verdi.
Per assimilare tutti i nutrienti, i peperoni andrebbero consumati a maturazione completa, crudi, integri, di stagione e locali, meglio ancora se biologici subito dopo la raccolta effettuata quando le bacche diventano gialle o rosse a seconda della varietà.
Come si coltiva con metodo biologico?
Il peperone può essere seminato a febbraio in ambiente riscaldato a temperatura di circa 25-30 °C, su terriccio composto in parti uguali di torba e sabbia e 2% di Zeolite che incrementa la percentuale di germinazione dei semi e ne accelera i tempi. Il trapianto in pieno campo, per la produzione estiva, andrà programmato tra fine aprile e maggio quando la temperatura notturna si mantiene sopra i 15 °C, preferendo substrati sciolti con tessitura sabbioso-argillosa, perfettamente drenati, ben letamati(40-50 tonnellate\ha per anno di letame compostato).
Per favorire la germinazione dei semi di peperone è meglio schermare i semenzai dall’azione della luce diretta del sole.
La coltivazione per la produzione di fine primavera-inizio dell’estate si effettua seminando a fine aprile-primi di maggio per le colture in serra fredda o a fine maggio-primi di giugno per le colture in campo protette da tunnel-serra coperti con P.V.C. o polietilene o in pieno campo con protezione di tunnel dello stesso materiale.
La coltivazione per la produzione di fine inverno si può realizzare anche in serra riscaldata seminando in cassone a fine di settembre, dopo un mese circa dalla nascita le piantine per 8-10 giorni vanno tenute a 28° C di temperatura, poi si porta la temperatura a 24° C di giorno e 16-18° C di notte, mantenendo l’umidità relativa al 90%; si fa il ripichettamento in cubetti e a novembre si mettono a dimora 3-4 piante\mq a file abbinate, su terreno sistemato a solchi.
Va coltivato in irriguo con acque prive di cloruro di sodio (dose mortale gr 2\litro), come pure è letale un terreno che presenta una concentrazione salina di gr 3,5\Kg di terra. Si irriga per infiltrazione da solchi con continuità sino all’allegagione e poi, per aumentare il gusto piccante dei frutti, soltanto quando le foglie si abbassano con volumi variabili da 100 a 250 metri cubi per ettaro in funzione dello stadio fenologico della pianta con turni di 8-12 giorni.
Nei primi mesi di vita delle piante la produzione di fiori più consistente e il più elevato numero di frutti si ha con temperature diurne di 26°-32°C e notturne di circa 16°C. Successivamente le piante superano con facilità anche valori termici più elevati; ma se nei primi due mesi di sviluppo si verificano 35-40°C, alla differenziazione anticipata delle gemme a fiore e antesi, segue una precoce cascola; infatti nelle colture primaverili-estive del Sud Italia nei mesi di luglio e agosto le produzioni unitarie rimangono modeste ma di eccezionale qualità e quasi prive di solanina, sostanza tossica presente nei peperoni verdi e in quelli coltivati in serra.
In pieno campo le rese per ettaro in coltivazione biologica si aggirano intorno a 300-400 q\ha, mentre con i tunnel mobili si ottengono 400-500 q\ha.
Infine si sottolinea che è’ fondamentale evitare il ristoppio anche con altre solanacee e ripetere la coltura solo dopo cinque anni.
Le migliori consociazioni del peperone sono con leguminose, prezzemolo, aglio, porri, cicorie, cavoli, carciofo, lattuga, finocchi e cavoli.
Può essere utilizzato come antiparassitario per difendere le colture da Fusarium oxysporum f.sp. melonis e dalla Phytophthora capsici, agente della “cancrena pedale” e altre patologie vegetali in altre specie.
Dott.ssa Agr. Brigida Spataro
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