Come ridurre la quantità di acqua usata giornalmente per raggiungere obiettivi di tutela dell’ambiente e risparmiare?
Considerato che 2 italiani su 3 sottostimano l’impatto personale (il 40% dell’acqua consumata in casa è usata per lavarsi, il 20% per lo sciacquone del bagno, l’11% è per uso potabile e il 6% per la cucina), Altroconsumo, per limitare gli sprechi, indica alcuni accorgimenti:
- preferire la doccia al bagno (con un bagno si consumano circa 150 litri d’acqua contro i 60-90 di una doccia)
- chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti o ci si rasa,
- dotare la casa di cassette dello sciacquone a doppio pulsante,
- utilizzare riduttori di flusso applicabili facilmente ai rubinetti, soprattutto in cucina,
- non sciacquare i piatti a mano prima di metterli in lavastoviglie, ma utilizzare una forchetta per rimuovere i residui di cibo,
- scegliere elettrodomestici a basso consumo idrico.

Anche consumare meno carne, così da disincentivare gli investimenti in allevamenti, è importante perché questi necessitano di un enorme consumo di acqua (studio indipendente sui costi nascosti -ambientali e sanitari- della carne realizzato per LAV Lega Anti Vivisezione dalla onlus Demetra società di consulenza in ambito di ricerca scientifica sulla sostenibilità). Come sottolinea il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani: “La proteina animale richiede 6 volte l’acqua della proteina vegetale, a parità di quantità”.


In agricoltura si possono scegliere varietà più resistenti alla siccità o comunque adeguate alle condizioni climatiche e alle disponibilità idriche del territorio, recuperando varietà locali o selezionandone di nuove, affinare le pratiche irrigue con sistemi a goccia che possono garantire almeno il 50% del risparmio di acqua e usufruire delle previsioni meteo in tempo reale così da irrigare solo quando effettivamente necessario (Legambiente).

Questi accorgimenti possono migliorare l’uso di questo bene prezioso, ma purtroppo sono solo una goccia, perché è il sistema idrico e l’inefficienza delle reti di distribuzione che incidono sui costi in bolletta, infatti “Le perdite delle reti sono un vero punto dolente. Siamo passati dal 38 al 42% di perdita dell’acqua messa in rete. In pratica su 100 litri, 42 vanno persi”.
Pertanto Legambiente propone di ristrutturare e modernizzare gli acquedotti per ridurre le perdite delle reti di distribuzione e gli sprechi nel trasporto della risorsa idrica, potenziare e migliorare la rete di depurazione del territorio, favorire il recupero delle acque piovane per usi non potabili, approvando anche regolamenti che lo impongano come buona pratica per il riutilizzo della risorsa idrica.

Le associazioni dei consumatori concordano sull’idea che è necessario un intervento d’urgenza in infrastrutture, purchè non siano gli utenti a farne le spese: già oggi, secondo Federconsumatori, “si paga in ogni bolletta una quota perinvestimenti, cioè una percentuale per l’ammodernamento della rete, anche se il cittadino non è tenuto a ripagare gli interventi straordinari e tanto meno l’eventuale approvvigionamento straordinario di acqua tramite autocisterne”.
Dott.ssa Agr. Brigida Spataro

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Foto: Pexels.com