La camomilla (Matricaria chamomilla L.), erbacea annuale della famiglia delle Asteraceae, è una delle specie spiccatamente aromatiche più popolari, le cui combinazioni di principi attivi ne fanno un potente alleato per il nostro benessere.
In questo articolo troverete la guida del metodo di coltivazione biologico, con gli immancabili consigli del nostro agronomo, le proprietà e il racconto di un esempio virtuoso: lo sapevate che i primi produttori in Italia di Camomilla sono i detenuti di Alessandria? Il sostegno all’agricoltura (ri)parte anche da qui, grazie anche ad aziende che sostengono il marketing etico come Valverbe!
Quali sono le proprietà?
I composti responsabili dell’attività farmacologica della Camomilla sono concentrati nei capolini, dall’inconfondibile profumo, raccolti all’inizio della fioritura quando le piante sono ben asciutte e prive di rugiada.
I capolini vanno essiccati rapidamente in un luogo asciutto, buio e ventilato e conservati in recipienti ermetici di vetro al riparo da luce e umidità.
Da millenni vengono sfruttate le proprietà anti-infiammatorie, antimicrobiche, antiulcerogeniche e cicatrizzanti grazie alla presenza dell’ alfa-bisabololo, del guaiazulene, del camazulene e del farnesene.
La scienza conferma ciò che gli antichi dall’era Biblica già sapevano.
Una componente flavonoide, l’apigenina, concentro nelle ligule, secondo uno studio del National Cancer Institute e dalla National Natural Science Foundation of China, è in grado di svolgere un’azione antitumorale soprattutto in alcuni organi bersaglio ovaie, pancreas, mammella e polmoni, resistenti alla chemioterapia; alla fine dello studio i ricercatori hanno riscontrato che l’apigenina generava apoptosi in vari tipi di metastasi.
L’Università dell’Illinois ha effettuato sperimentazioni che dimostrano in che modo l’apigenina e la luteolina sono efficaci nel provocare la morte delle cellule cancerose nel pancreas.
Quercetina, apiina e luteolina, lattoni e matricina e des-acetil-matricarina conferiscono qualità comparabili al cortisone.
Eupatuletina, quercimetrina e cumarine favoriscono i processi digestivi.
La rivista scientifica Molecular Cancer ha pubblicato diversi studi a dimostrazione di queste proprietà della Matricaria chamomilla.
Per la presenza di vitamina B1 e vitamina C, oltre ai componenti sopra citati, di ferro, fosforo, potassio, rame e zinco, l’infuso di camomilla, come ultimo risciacquo dei capelli dopo lo shampoo, rilassa e nutre il cuoio capelluto, e, al contempo, schiarisce i capelli castani e dona splendidi riflessi ai capelli biondi.
Altra proprietà riconosciuta alla camomilla è quella di abbassare la febbre.
Per alleviare i sintomi di raffreddore e bronchiti sono efficaci i fumenti con acqua bollente in cui sono stati versati dei fiori secchi di questa pianta.
Viene considerata pianta infestante delle colture agrarie, ma non dimentichiamo che il suo infuso è capace di accelerare la fermentazione delle sostanze organiche utilizzate per il compost.
Ci sono delle controindicazioni?
Ipersensibilità o allergia verso le Compositae.
In dosi eccessive potrebbe provocare delle contrazioni premature alle donne gravide.
Per i bambini è bene rispettare piccoli dosaggi, suggerite dal pediatra, in quanto se eccedente può far diventare il bimbo più nervoso e con difficoltà ad addormentarsi.
Volete coltivarla con metodo biologico?
Prima di tutto è necessario saper riconoscere i fiori di camomilla.
E’ facile confondere la camomilla comune con altre simili, come l’Anthemis nobilis, ma alcuni caratteri oltre al profumo caratteristico aiutano a non confonderla:
– le ligule bianche dei capolini al termine della fioritura sono rivolte verso il basso;
– il ricettacolo fiorale è conico e cavo nel suo interno senza “pagliuzze” tra i fiori;
– le foglie sono incise in profonde lacinie;
La Matricaria chamomilla fornisce una tisana più dolce e delicata rispetto a quella preparata con Anthemis nobilis più amarognola.
Ecco alcuni consigli:
La pianta ha un aspetto cespitoso, con più fusti molto ramificati che partono dalla base per un’altezza di circa 40 cm.
Le foglie sono alterne e oblunghe bipennatosetta o tripennatosetta.
Le radici sono a fittone
I fiori, profumati, ermafroditi, sbocciano da maggio fino a settembre , sono riuniti in cime corimbose di piccoli capolini di 1–2 cm con i fiori esterni dotati di ligula bianca e quelli interni tubulosi con corolla gialla.
L’impollinazione è entomofila.
Il frutto è un achenio a 5 coste sormontato da un cerchietto obliquo e matura da agosto a settembre.
I segreti dell’agronomo:
È una specie rustica spontanea nei terreni incolti sino a 600 m slm, che si adatta a tutti i tipi di suolo con una buona umidità prima della fioritura e dopo la raccolta dei fiori, ma privi di ristagni idrici, poveri, moderatamente salini e persino acidi, ama il caldo ed è sensibile alle correnti d’aria ed al vento eccessivo.
Vegeta stentatamente nei terreni particolarmente fertili e ricchi di sostanza organica.
Preferire l’irrigazione per scorrimento o per infiltrazione laterale per evitare di danneggiare i capolini prima della maturazione che annerirebbero.
Poichè la fioritura non è mai contemporanea, si dovranno fare più raccolte nell’arco della stagione di fioritura.
Come si propaga?
La Matricaria camomilla può essere facilmente moltiplicata per seme in primavera in piena terra, interrando superficialmente perché per germinare necessita della luce.
La germinazione avviene in circa 3 settimane.
Vi raccontiamo un esempio virtuoso e unico di coltivazione di camomilla. Lo sapete chi sono i primi produttori?
Dall’incontro di colture e culture differenti attraverso il lavoro dei soggetti deboli della società si possono raggiungere risultati eccellenti, grazie alla valorizzazione delle fasce deboli a rischio di esclusione sociale.
Questo è l’obiettivo raggiunto ad Alessandria nel carcere di San Michele, dove più di 300 detenuti hanno dato vita ad una fattoria ecologica con 350 alberi da frutto, un orto con le verdure e due estesi campi di camomilla: 18 mila metri di terreno in tutto che costeggiano la casa circondariale.
Finalmente si prova a “rieducare” il condannato, promuovendo percorsi riabilitativi terapeutici attraverso il lavoro agricolo, attivando percorsi occupazionali finalizzati al recupero ed alla valorizzazione delle fasce deboli a rischio di esclusione sociale.
I dati pubblicati dal Ministero dell’Agricoltura sono sorprendenti.
I carcerati hanno così seminato negli istituti penitenziari di Biella e Trento 2 ettari (di cui uno nel solo carcere di Alessandria) e sono diventati i maggiori coltivatori unici di camomilla in Italia.
Dai rovi alla bonifica dei terreni grazie al contributo dei ragazzi della Coompany, una cooperativa sociale che tra i vari scopi aiuta anche i carcerati a reinserirsi nel mondo del lavoro.
La business idea nasce dall’ accoglimento dell’appello di Altromercato, organizzazione di commercio equo e solidale, dopo che il fornitore dal Kenya aveva dato forfait per un’importante partita di camomilla.
Adesso non ci resta che aspettare il primo raccolto a maggio e acquistare la camomilla tramite Altromercato da Valverbe, azienda conosciuta per le tisane.
Così si è incrementata la protezione sociale, attraverso la promozione di percorsi di sensibilizzazione e sviluppo della responsabilità sociale della comunità a partire dalla rivitalizzazione delle reti naturali di comunità per qualificare gli interventi di solidarietà organizzata e cogliere un’opportunità di recupero di soggetti svantaggiati.
Matricaria chamomilla, con i suoi fiori dal cuore giallo e dai petali bianchi, calma gli spasimi nevralgici, abbassa la febbre e aromatizza il vermouth.
Dott.ssa Agr. Brigida Spataro e Dr.ssa Stefania Mangiapane
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