Secondo quanto emerso in occasione della divulgazione dei dati Istat sul commercio al dettaglio alla presentazione del Rapporto Censis su “Gli italiani a tavola: cosa sta cambiando”, ben 43,4 milioni di italiani acquistano prodotti locali e a chilometro zero e tra questi 18 milioni regolarmente e 25,4 milioni occasionalmente.
Il cibo ha ormai un alto valore simbolico non solo perché valorizza l’identità e promuove le peculiarità di un territorio, ma soprattutto perché il consumatore condivide con i suoi acquisti quotidiani anche i valori etici e sociali del produttore.
Il trend è chiaro: il 40,7% degli italiani considera i prodotti a chilometro zero una garanzia di cibi freschi e sicuri.
Ciò passa necessariamente da un rapporto di fiducia tra produttore e consumatore in cui il patrimonio enogastronomico incarna l’identità di un territorio e di una comunità, molto più di quello culturale.
Purtroppo per chi abita nei grandi centri urbani non sempre è possibile rifornirsi e conoscere gli agricoltori.
Come sempre siamo alla ricerca di eccellenze del territorio.
L’Azienda di cui vogliamo parlarvi è un esempio di attuazione di una nuova idea di agricoltura multifunzionale, intesa come occasione di diversificazione e integrazione del reddito e offerta di servizi per la collettività.
Mi piace definirla “Agricoltura a colori”: il Verde per l’attenta gestione del paesaggio, degli habitat e della biodiversità; il bianco per l’estrema qualità alimentare e, infine, il giallo per il mantenimento della vitalità e identità sociale delle aree rurali e la conservazione dell’eredità culturale.
Fin qui, i colori e le caratteristiche vi porterebbero a pensare ad un’azienda agricola tradizionale, ma in questo caso rientra ‘nell’area gialla’ anche la funzione ricettiva, fatta di tradizione e innovazione, attenzione all’ambiente e riuso dei materiali in chiave funzionale.
Ecco i colori della “Fattoria Lombardo”, una deliziosa Azienda Agricola Biologica affacciata sul vallone di Contrada Gurra Soprana, a Menfi (AG) nella Sicilia sud-occidentale, con uno splendido paesaggio mediterraneo intorno, ha un’estensione di 16 ettari di cui 14 ettari di Superficie Coltivata.
L’impegno della Fattoria Lombardo è quello di avvicinare la città alla campagna, attraverso produzioni agricole sostenibili e la creazione di una rete nella quale far confluire relazioni tra chi produce e chi consuma, grazie anche alla collaborazione con alcuni ristoranti.
Abbiamo intervistato Salvatore Lombardo, titolare della “Fattoria Lombardo” al quale abbiamo chiesto:
Nella Vostra Azienda producete eccellenze biologiche, dal carciofo all’olio extravergine d’oliva. Cosa ha portato un giovane a non trasferirsi in una grande città e scegliere di fare il contadino?
“Principalmente la passione e l’amore per la terra, dopo, tutto il resto: la voglia di fare bene, di far comprendere che esiste un’agricoltura sana e rispettosa per l’ambiente e non solo quella che ci fanno vedere tutti i giorni, piena di pesticidi, di OGM e senza etica”.
Un modo per aiutare gli agricoltori potrebbe essere quello di chiedere ed ottenere dalla grande e piccola distribuzione di applicare il principio 3.3 del commercio equo e solidale al fine di introdurre il prezzo trasparente nelle etichette. Cioè uno strumento per raccontare la storia di un prodotto in numeri, partendo dal suo prezzo e che identifica un momento del suo viaggio da chi lo ha realizzato fino a chi lo compra.
Cosa ne pensa?
“Quello del prezzo è un argomento delicato, da prendere con le pinze. Se guardiamo l’indotto che muove l’agricoltura, e quindi tutte le persone che vivono a spese della stessa, ci rendiamo conto di quanto importante e soprattutto vitale sia questo settore. Dal rivenditore al meccanico, dal commerciante ai dipendenti delle varie strutture (cantine, oleifici, cooperative, centri di stoccaggio, etc. etc.).
Quello che è successo negli anni è stata solo una violenza dei grossisti ai danni del produttore.
Il prezzo di un prodotto come viene calcolato? Principalmente sui costi di produzione, e cioè tutti quei costi che un contadino è costretto a pagare per poter produrre un determinato prodotto”.
Potrebbe farmi un esempio?
“Facciamo un esempio pratico, l’olio di oliva. Per portare le olive al frantoio e vedere uscire dalla bocca del separatore il prodotto finito, il contadino deve affrontare dei costi che oscillano tra le 5,50/6,00€ (parliamo di tutte quelle operazioni che si fanno, dalla lavorazione alle concimazioni alla raccolta).
A questo va aggiunto il guadagno (e quindi il Reddito Netto) del produttore, che, qualora riuscisse a vendere il suo prodotto ad un prezzo di 7/7,50€, avrebbe un guadagno di circa 1/1,50€.
Come in questo caso succede per le altre produzioni, e allora ci viene da chiederci, come può sopravvivere un contadino se circa l’85% di quello che produce va a finire nelle tasche di altre figure?
Quindi, rivolgersi ad un mercato fatto di persone che sappiano apprezzare e valorizzare il suo prodotto potrebbe essere una delle soluzioni. Raccontare la storia di un prodotto credo sia la cosa principale da fare, e soprattutto oggi che le persone hanno maggiore conoscenza del cibo e di quello che ci sta dietro.
Il potere economico di una nazione sta nelle mani del consumatore, è lui che decide le sorti dell’economia di un paese. Aumentare la coscienza e la sensibilità sarà la carta vincente per uscire dalla crisi”.
Qual è il futuro dei lavoratori in agricoltura? Quali sono le proposte che è possibile fare al Governo per sostenere il settore?
“L’agricoltura è l’unico settore che non può mai avere crisi, dobbiamo soltanto renderlo “Sostenibile” ed in questo la politica gioca un ruolo importante. Snellire certe procedure, tutelare i piccoli produttori di eccellenze: sono le cose che si dovrebbero fare”.
Le campagne si rivoluzionano ed anche le prospettive di lavoro collegate: dalla moda al beauty, passando per le fattorie didattiche fino agli agrichef.
Si allargano i confini dell’imprenditorialità, aprendosi a nuove opportunità occupazionali nella tutela ambientale nell’agribenessere, nelle attività sociali e nel risparmio energetico.
Dal Dossier presentato dalla Coldiretti collegato alla legge di orientamento (L.228 del 18 maggio 2001) , emerge una crescita del + 48% in tre anni con un aumento pari a 113mila delle aziende “multifunzionali”, cioè che svolgono attività connesse all’agricoltura.
Ma è nella vendita diretta che si registra il dato più sorprendente: sono oltre 15 milioni gli italiani che acquistano direttamente dagli agricoltori nelle fattorie e nei mercati.
Si accorcia la filiera e si risparmia, (ri)costituendo reti tra produttori e consumatori, poichè il successo economico della nuova imprenditorialità agricola nasce dalla capacità di costruire alleanze.
Non più tra piccoli produttori e l’industria agro-alimentare, bensì tra contadini e cittadini.
Le aziende agricole aggiungono servizi, raggiungendo la consapevolezza che è necessario intraprendere un percorso di crescita sostenibile. Grazie a questa scelta la Fattoria Lombardo è in grado di offrirvi un’esperienza unica.
“Proprio così – conclude Salvatore Lombardo – la nostra è un’azienda che offre, oltre ai prodotti come olio, e ortaggi rigorosamente di stagione, anche servizi. Quello che offriamo è lo stare a contatto con l’ambiente rurale contadino e viverlo appieno, partecipano anche ai lavori che normalmente si svolgono all’interno di una azienda agricola. Dal campo alla cucina è un passaggio obbligato in cui, i nostri ospiti, possono trasformare le verdure raccolte nell’orto e degustarli tutti assieme. Mettersi intorno ad un tavolo e raccontare come cuciniamo le nostre verdure utilizzando le ricette contadine, quelle semplici, è quello che normalmente ci chiedono, ed è quello che noi offriamo. Oltre a questo, i nostri visitatori hanno anche la possibilità di fermarsi a dormire negli alloggi che mettiamo a disposizione, arredati secondo le tecniche del riuso del riciclo, quindi, letti in pallet, lampade o attaccapanni realizzati con tutto quello che può essere reperito all’interno di un’azienda agricola. Solitamente coppie di amici con bambini al seguito vengono a trovarci per vivere loro stessi e far vivere ai loro bambini proprio questo tipo di esperienze, ed in questo caso organizziamo anche piccoli cooking lab. …il resto è tutto da scoprire solo venendoci a trovare”.
a cura di Stefania Mangiapane