Conoscete sicuramente gli straordinari frutti rosso brillante, racchiusi nel solido involucro del Punica Granatum, ovvero il melograno, prodigiosa pianta in grado di vivere e resistere in ambienti semi-desertici.
Ma quanta storia evoca questo frutto della longevità che fin dall’antichità, dall’India settentrionale, al Caucaso, al Mediterraneo rappresenta il simbolo dell’energia, dell’abbondanza, della fertilità, dell’amore, degno di attenzione e sacralità.
Secondo l’iconografia si riscontra già nel IV millennio avanti Cristo; per la Bibbia viene visto come uno dei sette prodotti della Terra Promessa.
Ippocrate, il padre della medicina, considerava il melograno un “frutto particolarmente medicamentoso”.



Tipiche della stagione autunnale le melagrane maturano a partire dal mese di ottobre con la varietà “Dente di cavallo” e sono particolarmente indicate per il potenziamento delle difese immunitarie e per contrastare tutti i “malanni di stagione” tipici del periodo autunnale, grazie al loro alto contenuto di vitamine, in particolare la vitamina C (20 mg ogni 100 grammi di arilli); sono, altresì, ricchissime di antiossidanti anti-invecchiamento e, grazie al selenio, al betacarotene e ad altri minerali, alleviano i sintomi della menopausa.
Infatti, tra i sali minerali presenti, spicca l’alto contenuto di potassio, fosforo, sodio, magnesio e ferro (la ricchezza di potassio protegge fegato e reni, abbassa la pressione, ottimizza le funzioni cardiache).

Sono davvero tanti i poteri officinali delle melagrane, sperimentati sin dalla Medicina ayurvedica fino ai giorni nostri. Tra le tante ricerche scientifiche si menzionano le seguenti:
· ricercatori spagnoli dell’Istituto Catalano di Scienze Cardiovascolari hanno presentato al Congresso della Società Europea di Cardiologia uno studio sugli effetti della punicalagine del melograno su di un gruppo di suini sottoposti ad una dieta ricca di grassi: bene, la punicalagine, in compresse di 200 gr, aveva annullato gli effetti deleteri della dieta ricca di grassi;
· da una indagine condotta da ENEA, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista internazionale Natural Product Research, si è scoperto che le molecole di punicalagina, polifenolo abbondantemente presente negli arilli, nella buccia e nelle membrane interne della melagrana, ha effetti benefici nell’infiammazione epatica. Secondo gli scienziati “Il fegato è uno dei bersagli di microrganismi patogeni e sottoprodotti batterici provenienti dall’intestino attraverso la vena porta, il vaso sanguigno che convoglia il sangue dall’intestino all’organo epatico. Un tipico esempio è l’endotossina LPS (LipoPoliSaccaride), una sostanza tossica che è legata alle strutture cellulari di alcuni batteri. L’estratto di melagrana alla concentrazione di 1 microgrammo per millilitro ha ridotto il rischio di infiammazione e, di conseguenza, di danno al fegato”;
· un altro studio condotto dai ricercatori dell’Università Regina Margaret di Edimburgo (UK) ha evidenziato che il succo della melagrana rallenta il battito cardiaco accelerato dallo stress. I ricercatori hanno sottoposto un gruppo di volontari ad un test della durata di due settimane in cui ogni giorno hanno assunto 500 ml di succo. Ai volontari sono stati misurati la forza psico-fisica e lo stato d’animo, in particolare nei confronti della loro vita lavorativa. Dai dati acquisiti è risultato un netto miglioramento nei dati fisiologici: i volontari si sentivano più entusiasti e attivi;
· altri ricercatori hanno verificato che l’acido ellagico del succo di melagrane, proteggerebbe la proteina P53 responsabile della distruzione delle cellule cancerose; inoltre tutti i flavonoidi presenti svolgerebbero un’azione antiallergica e vasoprotettrice a beneficio del sistema circolatorio.

Quindi lo si può considerare un superfood, il cui consumo migliora notevolmente anche la bellezza della pelle; inoltre l’olio dei semi di melagrana, per il suo alto contenuto di acidi grassi insaturi, contrasta l’invecchiamento e, in particolare, la formazione delle macchie cutanee.
La produzione e il consumo di melagrana sono aumentati anche per via delle sue proprietà benefiche, sia come frutto intero che come estratto, tanto che in tutto il meridione le aree di coltivazione sono decuplicate (1.000 ettari in Puglia, poco più in Sicilia, 400 in Calabria e oltre 600 del resto d’Italia).
A colazione o come spuntino del pomeriggio gustiamo i deliziosi chicchi di melagrana consapevoli dei molteplici benefici che stiamo apportando al nostro organismo.
Dott.ssa Agr. Brigida Spataro
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