A Favignana un nuovo impianto a gasolio dovrebbe sorgere a 350 metri da Cala Azzurra.
Il Progetto è stato presentato dalla Sea ed ha già ottenuto l’autorizzazione della Regione Siciliana e della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali.
Si tratta di un impianto con una struttura in cemento, composta da quattro silos e tre fumarole con un’altezza pari a dieci metri ciascuno.
Il Comune di Favignana, che dovrebbe deliberare una variante urbanistica, è pronto a dare battaglia, nonostante il sollecito della Sea avente ad oggetto la sospensione per sei mesi dell’iter per il cambio di destinazione del terreno di Contrada Mustazzello.
Secondo la Società elettrica di Favignana, questo impianto “rimane l’elemento essenziale per assicurare e garantire la capacità di produzione di energia elettrica per l’isola. Su espressa richiesta del sindaco, la società ha rappresentato la propria disponibilità alla prosecuzione degli incontri tecnici per l’analisi di possibili ulteriori iniziative progettuali integrative all’impianto in itinere“.
Dopo il mancato quorum al referendum del 17/4 c.a. rimane forte la convinzione che il futuro del pianeta è garantito solo dall’abbandono del petrolio in favore delle energie rinnovabili, soprattutto in una Regione come la Sicilia, che ricca di sole e vento potrebbe riuscire, con gli adeguati investimenti, ad essere energeticamente autosufficiente.
E’ quanto emerge anche dalle dichiarazioni di Giuseppe Pagoto, sindaco di Favignana, che definisce “Una follia soprattutto in un momento in cui sta per essere varata una legge che prevede incentivi per l’uso delle energie rinnovabili nelle isole minori. Favignana ha il sole, il vento, è ad una distanza brevissima dalla costa che ci potrebbe consentire anche di utilizzare il cavidotto della Terna e noi stiamo ancora a progettare impianti ecomostro che vanno a gasolio? Dalla sua, la Sea ha un’autorizzazione all’impianto che risale al 2004 ed evidentemente le amministrazioni che si sono succedute sull’isola non hanno mai preso a cuore la situazione e il danno ambientale che provocherebbe un impianto del genere all’isola, ma noi non intendiamo concedere alcuna variante urbanistica fino a quando il progetto rimarrà questo. Spero che l’azienda si renda conto che ci sono altre strade percorribili“.
La presa di coscienza della popolazione, degli operatori turistici e delle associazioni ambientaliste dell’isola è un traguardo, che sostiene la battaglia non solo del sindaco ma di tutta l’amministrazione di Favignana.
Dott.ssa Stefania Mangiapane
Foto: http://www.favignana.com/favignana_il_paese_le_spiagge.html