Parchi urbani: solo 30 mq di verde per ogni italiano

Secondo i dati pubblicati nella relazione del Comitato per il verde pubblico costituito presso il ministero dell’Ambiente del 30/5/2015 gli spazi verdi occupano il 3% del territorio urbano pari a circa 580 milioni di metri quadrati.
Nel 2013 le regioni del nord offrivano una buona disponibilità di verde nei capoluoghi pari ad oltre il 40% (solo Trento spicca con i suoi 100 mq a testa); mentre in Liguria si aggira intorno a 10 mq o poco meno.

Lo spazio verde pro-capite scende inesorabilmente al centro e al sud.
Con la legge n. 10/2013 “’Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani’è stata istituita la “Giornata nazionale degli Alberi” volta a responsabilizzare i sindaci obbligandoli a tenere un “bilancio arboreo” durante il proprio mandato nonché di piantare nel Comune un albero per ogni neonato o bambino adottato.
Ma analizziamo alcuni numeri.
L’Inventario forestale nazionale (INFC 2005) riporta, la presenza di 12 miliardi di alberi nelle aree a bosco e ad esso assimilate (esclusi quelli presenti nelle aree agricole, nei centri urbani, nei parchi e nei giardini). Troppo pochi, considerando le continue ed inutili iniziative edilizie che hanno devastato le nostre città.
Ricordiamo solo che tra gli alberi presenti ve ne sono alcuni che, sfidando le avversità di natura e sfuggendo all’interesse produttivistico da parte dell’uomo, con il passare dei secoli hanno raggiunto dimensioni e forme imponenti svolgendo un ruolo fondamentale per la conservazione della biodiversità.
Ecco che i grandi e vecchi alberi rappresentano dei micro-ecosistemi con una propria individualità, capaci di svolgere un ruolo importante anche ai fini dell’assorbimento del carbonio.
In relazione ai cambiamenti climatici, anche le foreste urbane e periurbane, e più in generale le infrastrutture verdi, possono svolgere un ruolo importante. Infatti per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici le politiche e le misure sulle aree urbane svolgono un ruolo decisivo, soprattutto considerando che gran parte dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle realtà urbane.
Inoltre la creazione di nuove aree forestali è una delle misure previste per contrastare i cambiamenti climatici.
Il Protocollo di Kyoto prevede la possibilità per i paesi firmatari di utilizzare gli assorbimenti di carbonio dovuti all’implementazione di attività legate all’uso ed alla variazione di uso delle terre per il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo.
Questo perché gli alberi e le foreste sono dei grandi magazzini in cui si accumula naturalmente carbonio e sempre più spesso aziende private mettono a dimora un certo numero di alberi, soprattutto in ambienti urbani e periurbani, per compensare le emissioni derivanti da alcune delle loro attività.
Esiste un parco che occupa un’area di oltre 9 ettari salvato dalla cementificazione grazie ad una petizione online con oltre 8mila firme. Oggi il parco Uditore, nel cuore di Palermo, vede una gestione virtuosa tra cittadini e privati a costo zero per l’amministrazione.
L’iniziativa di far riappriopriare il parco alla cittadinanza palermitana è nato nell’ ottobre 2010 da un post pubblicato su un blog “Palermo affoga nel cemento. Eppure al centro del quartiere Uditore, si trova una bellissima area verde, miracolosamente scampata al sacco di Palermo. Salviamola dall’edificazione scellerata e facciamone un giardino per noi ed i nostri bambini.(…).
Da allora quanti passi in avanti si sono fatti?
Lo abbiamo chiesto a Geri Presti, Vicepresidente e Responsabile del verde al Parco Uditore.
Sono stati fatti tanti piccoli passi, il parco uditore non gode di finanziamenti pubblici e di conseguenza dal giorno della sua apertura avvenuta nell’ottobre del 2012, lo sforzo di quel manipolo di volontari ha permesso di portare avanti un sogno per il quartiere e un esempio per tutta la citta’. Il parco non e’ altro che un pezzo di campagna scampato al sacco edilizio degli anni 70′, e in quanto tale, noi progettisti dell’area abbiamo voluto ricreare uno scorcio di paesaggio della campagna siciliana: in due anni siamo riusciti a far donare ai cittadini 370 alberi da frutto ed ornamentali, completato gli impianti di irrigazione’, inaugurato l’area sgambamento cani piu’ grande della citta’, ampliato l’area bambini con un’altalena, realizzato un giardino delle piante aromatiche, una pagoda in bamboo. il parco e’ un progetto “work in progress” quindi e’ sempre in continua evoluzione”.

Il Parco Uditore è un luogo simbolico di rivincita nei confronti della mafia per perseguire un processo di cambiamento per migliorare la qualità della vita. Quali sono le prossime iniziative e gli eventi che animeranno il parco?
Da poche settimane abbiamo inaugurato il mercato dei sapori, un appuntamento settimanale ogni sabato mattina riservato alle aziende agricole locali per la vendita diretta dei prodotti coltivati azzerando i costi della filiera a tutto vantaggio del consumatore finale. Ma siamo anche proiettati al 9-10 aprile, per celebrare la terza edizione della festa di primavera, ormai un appuntamento da non perdere in città una festa che coinvolge tutte le fasce di età, una festa dedicata agli sportivi e ai bambini con due giorni di attività ludico ricreative, mostra di artigianato, un’area dedicata ai produttori agricoli del mercato dei sapori, per concludere con la color spring run, una corsa colorata per le vie della città, ed il color partyA seguire abbiamo in programma una serie di appuntamenti con le scuole del quartiere; il parco si presta ad essere un laboratorio a cielo aperto quindi organizziamo attività didattiche di educazione ambientale per imparare giocando con la natura”.

Nel 2014 vi siete costituiti Cooperativa Sociale al fine di reperire maggiori fondi, stante la scelta di non riceve fondi pubblici per la sopravvivenza del parco. I cittadini come possono contribuire a rendere questo posto ancora più bello ed efficiente?
Dare una mano al parco non e’ una frase retorica, ma ogni cittadino può impiegare qualche ora del proprio tempo aiutando i volontari nelle operazioni di giardinaggio, o nella pulizia del parco stesso. Se invece vuole contribuire economicamente sia nei pannelli presenti al parco sia sul sito è presente il conto corrente sul quale è possibile donare una cifra volontaria che verrà impiegata per coprire le spese di manutenzione del verde. Oggi il parco è un modello di gestione mai sperimentato prima in città, è l’esempio di come il cittadino tiene al bene collettivo e se ne prende cura con immensa volontà. Le pubbliche amministrazioni dovrebbero fare tesoro della nostra esperienza e far si che ci siano 1000 parco uditore sparsi per le citta’. Così facendo si crea una rete tra comuni cittadini ed aziende locali che entrano in sinergia in maniera molto più celere per creare un volano di sviluppo per il quartiere”.
Un polmone verde nella città fortemente voluto dai cittadini è oggi esempio di passione civica, perseveranza e voglia di fare comunità.

Link utili:  

http://www.parcouditore.org

Dott.ssa Stefania Mangiapane

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