Oltre 8 mila imprese agricole siciliane rischiano di dover restituire i contributi ricevuti dal 2013 al 2015 relativi al bando da 320 milioni di euro di fondi Ue per aiuti alle coltivazioni biologiche a causa della bocciatura da parte del TAR dovuta ai di criteri poco chiari e finanziamenti dati a pioggia a diverse tipologie di biologico senza alcuna differenziazione.
La Regione Sicilia si è opposta, ma nel dicembre dello scorso anno mediante un’ordinanza, i magistrati hanno ribadito la nullità degli atti e hanno nominato Patrizia Monterosso (segretaria generale di Palazzo d’Orleans) commissario per l’esecuzione della sentenza.
Risultato? Cancellazione della graduatoria e mancata certificazione dei fondi europei da parte di Bruxelles.
Un enorme danno non solo per la Regione, che si troverà con un buco nei conti di almeno 180 milioni, ma soprattutto per la parte più debole rappresentata dalle aziende che rischiano di dover restituire l’intera somma ricevuta dal 2013 a oggi.
E ciò nonostante le aziende dal 2013 al 2015 abbiano già ricevuto finanziamenti per 180 milioni di euro.
Alla miscela esplosiva si aggiunge una diffida inoltrata al dirigente generale Rosa Barresi da parte di alcune aziende escluse dal bando per recuperare immediatamente le somme.
Nonostante le rassicurazioni da parte di Antonello Cracolici rilasciate a Repubblica “Ricorreremo a questa sentenza“, rimane un fatto: i pagamenti sono stati sospesi e adesso 8 mila aziende rischiano di dover restituire i fondi ricevuti.
Il Presidente regionale della Coldiretti, Alessandro Chiarelli ha dichiarato: “Uno scandalo, le imprese non possono restituire queste somme, chiederemo i danni ai burocrati della Regione“.
I ricorrenti al Tar, esclusi dalla graduatoria poi annullata dal Tar, chiedono di poter avere i contributi: “Siamo felici di costatare che dopo un anno di battaglie e di vittorie in sede giudiziaria adesso tutte le associazioni di categoria del comparto agricolo gridino allo scandalo contro la Regione per il pasticcio del Bando Ue da 320 milioni di euro annullato dal Tar Palermo“.
Si auspica che l’Assessorato all’Agricoltura si attivi presto al fine di trovare una soluzione rapida ed efficace per le aziende escluse illegittimamente dall’assegnazione dei fondi preservandole aspettative di più di 6.000 imprenditori che rischiano seriamente di dover restituire l’aiuto percepito e mettere in seria discussione la sopravvivenza delle rispettive aziende che anno scelto di puntare sulla coltivazione biologica e, in tal modo, garantire ai consumatori dei prodotti sani, genuini e privi di ogni tipologia di pesticidi nocivi alla salute.
Articolo e foto: Dott.ssa Stefania Mangiapane