Ortica: la pianta officinale ricca di vitamine e sali minerali. Ottima per armonizzare la funzionalità della tiroide

L’ortica, Urtica dioica subsp. dioica e U. urens, è una pianta officinale ubiquitaria, dalle molteplici proprietà: tessili (se ne ricava un tessuto indistruttibile simile al lino), alimentari (tranne i semi), con interessanti applicazioni anche nella cosmesi naturale, documentate già negli antichi testi egiziani, greci e romani, un sapere che appartiene alla memoria collettiva, comprovato dai test di laboratorio condotti negli USA.
Predilige luoghi umidi, ombrosi e ricchi di azoto e si propaga anche grazie al vigoroso rizoma strisciante, cavo e molto ramificato, da cui nascono nuove piante.

Le foglie, ricchissime di clorofilla, sono grandi, ovate e opposte, lanceolate, seghettate e acuminate, verde scuro nel lato superiore, più chiare e pelose nel lato inferiore; apportano acido folico, ferro, potassio, zolfo, zinco, rame, calcio, magnesio, oltre alle vitamine A, E, K (contro le emorragie), C, B1, B2, B3, B6, B5, e B9 (integra le diete vegetariane) . Le foglie possono essere raccolte indossando dei guanti per evitare gli effetti irritanti, andranno lavate, asciugate e lasciate essiccare al riparo dalla luce e dall’umidità per qualche giorno. Così trattate sono pronte per preparare tisane utili per alcalinizzare il sangue, facilitare l’eliminazione dei residui acidi del metabolismo ed equilibrare ed armonizzare la funzionalità della tiroide, sia nei casi di ipotiroidismo che di ipertiroidismo.

In cosmesi, l’infuso applicato su cuoio capelluto, stimola la crescita dei capelli e previene un’ulteriore caduta.
I nuovi germogli e le foglie sono molto gustosi nei risotti guarniti con i fiori blu della borragine, nei minestroni, nelle frittate, nelle frittelle e sono l’ingrediente principale della famosa “torta d’erbe (*).
I peli urticanti, che caratterizzano il fusto e le foglie della pianta di ortica, contengono numerose istamine, serotonina, istamina, acetilcolina, acido acetico, acido butirrico, leucotrieni, acido formico e sostanze non ancora identificate. L’effetto urticante si dissolve dopo alcune ore dalla raccolta e scompare con la cottura oltre due minuti, unitamente ad alcune proprietà nutrizionali. L’arrossamento e il bruciore da contatto dura per pochi istanti e, anche se dovesse persistere qualche ora, non è dannoso (la Medicina Cinese ne fa un medicamento terapeutico per lenire i dolori reumatici).
L’ingestione dei preparati di ortica è sconsigliata ai diabetici, alle donne in gravidanza o durante l’allattamento, quando si riscontrano malattie cardiache o in presenza di edemi e se si assumono diuretici. Dosi eccessive di infuso di ortica potrebbero provocare irritazioni gastriche.
Il macerato di U. dioica e U. urens è comunemente utilizzato nell’agricoltura biologica per tenere lontani gli insetti, rafforzare la resistenza delle piante e, come pacciamatura, per migliorare la qualità del compost.
Esiste una U. dioica subsp inermis, innocua, senza peli urticanti e una pianta, Labium album, appartenente alla famiglia delle Labiate, simile all’ortica, i cui fusti e fiori sono molto diversi, ricoperta di peli non urticanti, pericolosa perché contiene saponine e ammine cancerogene.
Un consiglio in più:
La torta alle erbe
Mondate le foglie di ortica, borragine, porri, zucca e bietola, lavatele, strizzatele, tritatele non troppo fini e mescolatele bene con ricotta, pecorino, due uova intere, pane grattugiato, un pizzico di pepe e un po’ d’olio.
Impastate farina, acqua, olio e sale e spianate molto sottile col mattarello la sfoglia. Adagiatela nella teglia unta d’olio d’oliva e spalmatevi l’impasto d’erbe, non troppo spesso. Ricoprite con altra sfoglia sigillando bene i bordi.
Spennellate di olio d’oliva e bucherellate con uno stecchino la superficie così che non gonfi. Mettete la torta in forno caldo a 180° C per tre quarti d’ora. Sfornate e gustate.
E’ ottima sia calda che tiepida.
Dott.ssa Agr. Brigida Spataro

Foto:www.szakinfo.hu

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