L’artemisia, classificata tra le Asteraceae, pur essendo priva di latice, è un’erba o arbusto perenne spontanea nelle zone incolte, caratterizzata da foglie intensamente verdi che sprigionano un caratteristico odore che richiama il cedro e la canfora.
Le parti verdi contengono tannini, resine e oli con azione repellente nei confronti di formiche, di afidi e di alcune larve di lepidotteri che attaccano cavoli, verze, lattughe e cicorie.
Dalle foglie e dalle infiorescenze, con proprietà amaro toniche , eupeptiche ed emmenagoghe, si ricava l’aroma dell’assenzio usato in liquoreria nella preparazione di amari.
La documentazione storica descrive l’artemisia come una pianta diuretica, amaro-tonica, emmenagoga (riattiva le cessate mestruazioni, calmando i dolori che le accompagnano), antispasmodica, sudorifera, febbrifuga, colagoga, sedativa, antielmintica, anoressizzante, digestiva.
Il Dragoncello (Artemisia dracunculus L.), molto utilizzato in cucina, contiene un olio essenziale particolarmente ricco di estragolo dalle proprietà carcinogenetiche.
Studi medici effettuati dall’Università della California e riportati dalla rivista “Spirit Science and Metaphysic “, mostrano che l’artemisina ferma il fattore di trascrizione ‘E2F1’ e interviene nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il che significa che controlla la crescita e la riproduzione delle cellule del cancro.
Secondo le ricerche pubblicate in “Life Science”:“L’artemisinina, derivata dall’Artemisia annua, utilizzata nella medicina cinese, se somministrata insieme a preparati a base di ferro sarebbe in grado di uccidere il tumore del polmone in sole 16 ore”.
Un uso eccessivo di assenzio provoca, però, per la presenza di una sostanza attiva sul sistema nervoso centrale, absintismo, un’intossicazione accompagnata da tremori, delirio e crisi epilettiche; possono manifestarsi altri effetti collaterali come nausea, vomito, diarrea e crampi addominali, reazioni allergiche nei soggetti predisposti e aborto in gravidanza.
L’artemisia è, infine, controindicata se si soffre di gastrite, ulcera peptica, epilessia.
Dott.ssa Agr. Brigida Spataro