UE: approvazione del Regolamento che permette importazione in Italia di 35.000 tonnellate di olio dalla Tunisia. Consigli per scegliere un olio evo Made in Italy

Gli eurodeputati della commissione commercio internazionale del Parlamento europeo hanno approvato in data 10/3/2016 (con 500 sì, 107 no, 42 astenuti) il Regolamento che permette l’importazione di 35.000 tonnellate aggiuntive di olio d’oliva tunisino senza dazi nell’Unione europea per il 2016 e il 2017.
A nulla è servita la mobilitazione degli imprenditori dell’intero settore agricolo radunatosi ieri a Catania.
Così ha commentato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo: “Il Parlamento Europeo approva una norma assolutamente sbagliata. E impensabile pensare di aumentare di 35 mila tonnellate l’anno, l’ingresso di olio dalla Tunisia a dazio zero proprio nell’anno in cui c’è stato un record di aumento delle importazioni dalla Tunisia. Questa norma non aiuta i produttori tunisini, fa male a quelli italiani e rischia di aumentare le frodi e i danni per i consumatori”.
Occorre ricordare che solo il 20% del prodotto venduto dalle note ditte nazionali è effettivamente di origine italiana e 460mila tonnellate vengono importate, legalmente o di contrabbando, dalle produzioni provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente (che non hanno quasi mai gli stessi requisiti qualitativi e di sicurezza essenziali in Italia); inoltre può facilmente essere adulterato e contraffatto e poi corretto con beta-carotene (per mascherare il sapore) e clorofilla (per modificarne il colore); infine, in netto contrasto con quanto dichiarato in etichetta “extravergine made in Italy”, viene venduto ad un prezzo talmente esiguo da non giustificare neanche la copertura dei costi di acquisto delle olive: tutto facilitato dal regolamento europeo che stabilisce che, affinché un olio sia considerato italiano, è sufficiente che venga prodotto con olive spremute in Italia anche se provenienti da coltivazioni estere.
A questo punto il consumatore può difendere il diritto di comperare un olio evo autentico evitando di acquistarlo a prezzi troppo bassi e scegliendo quello che riporta in etichetta, con grande trasparenza e abbondanza di dettagli, l’origine delle olive, il metodo di spremitura, l’utilizzo di cultivar particolari e ben individuate o addirittura la regione di produzione, con simboli di consorzi locali di tutela, o Dop.”, sigla che sta per “denominazione di origine protetta”, qualifica in grado di garantire relativamente alla zona di produzione e di lavorazione del prodotto.
Maggiori sono le informazioni in etichetta, maggiori gli indizi di atteggiamento onesto e trasparente da parte del produttore.
L’ideale è scegliere prodotti da agricoltura biologica dove i disciplinari sono molto rigorosi sia sul metodo di coltivazione delle olive, sia sui metodi di produzione.
Dott.ssa Agr. Brigida Spataro

Foto: blog.edoapp.it

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