Esistono svariate forme di vitamina B12, ma quelle dotate di attività metabolica sono solo due: la deossiadenosilcobalamina e la metilcobalamina.
La vitamina B12 è, più precisamente, un coenzima indispensabile per il funzionamento di due enzimi: la metilmalonil-CoA-mutasi, che interviene nel metabolismo degli acidi grassi e l’omocisteina-metiltransferasi necessario per la sintesi di un aminoacido essenziale, la metionina.
La vitamina B12 viene sintetizzata dai batteri presenti nel nostro intestino, nell’ileo, e dai batteri presenti nei terreni incontaminati con microbiota ricco di biodiversità tipico delle coltivazioni biologiche e biodinamiche. Infatti la colonizzazione microbica delle radici delle piante presenta moltissimi degli stessi microrganismi che popolano l’intestino tenue.
L’organismo umano richiede per le proprie funzioni quote ridottissime di vitamina B12, quantità che i cibi vegetali cresciuti in terreni ricchi di batteri (microbiota), coltivati senza pesticidi e diserbanti, non disinfettati o sterilizzati, sono in grado di fornire (USDA, Dietary Guidelines 2010. Myplate.gov: healthy eating for vegetarians-10 tips for vegetarians, http://www.choosemyplate.gov/foodgroups/downloads/TenTips/DGTipsheet8HealthyEatingForVegetarians.pdf).
In altre parole solo la verdura e la frutta fresca, cruda, biologica o biodinamica basterebbero da sole a soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamina B12 ai vegetariani sani e con una flora batterica intestinale equilibrata. Poichè la compromissione della secrezione acida e della produzione del Fattore Intrinseco sono tra le principali cause di carenza, e dipendono da patologie gastriche.
Persino assumere la vitamina B12 dai cibi animali non è sufficiente a proteggere dal rischio di carenza e, in più espone a tutti i rischi legati ai processi fermentativi e putrefattivi dei grassi e delle proteine animali. Occorre infatti ribadire che la vitamina B12 deve sottostare a una serie di processi che iniziano già in bocca con la saliva e che, una volta scissa dalle proteine, deve essere assorbita nell’ileo terminale, l’ultima parte dell’intestino tenue, per azione del Fattore Intrinseco gastrico. Se qualcuna di questa fasi non funziona, la vitamina B12 non potrà essere assimilata e quindi utilizzata dall’organismo.
Infine negli allevamenti la vita innaturale e molto più breve degli animali non permette di accumulare una quantità di B12 utile, cioè la quota in più rispetto alle richieste del suo organismo, comunque ottenuta dalla contaminazione microbica del cibo e dalla sintesi dei batteri intestinali.
Dott.ssa Agr. Brigida Spataro
Foto:http://www.governodellasalute.it/frutta-e-verdura-ancora-conferme-dai-risultati-scientifici/