Ancora i nostri politici disquisiscono sulla predazione delle risorse petrolifere italiane senza dare il giusto peso ai danni ambientali nei fondali marini anche sotto costa provocati dalle piattaforme petrolifere per fuoriuscita di petrolio e uso, per la perforazione ed estrazione, di sostanze radioattive poi rilasciate in mare con conseguenze devastanti per gli esseri viventi.
Restare fossilizzati allo sfruttamento delle fonti petrolifere è anacronistico, come dichiarato persino dagli eredi Martha, John, Laurence, Nelson e David Rockefeller, finanziatori di Greenpeace con oltre un milione di dollari e decisi a liquidare “prima possibile” tutte le loro azioni nel settore dei combustibili fossili. Hanno affermato sul sito web del quotidiano britannico Guardian: “ Non c’è nessuna ragione sana per le società per continuare a cercare nuove fonti di idrocarburi. Dobbiamo conservare la maggior parte delle riserve già esistenti sul terreno, se c’è qualche speranza per gli ecosistemi umani e naturali di sopravvivere e prosperare nei prossimi decenni. Saremmo negligenti se non mettessimo in evidenza quella che noi riteniamo sia la condotta moralmente riprovevole di ExxonMobil. Emergono prove che suggeriscono che la società abbia lavorato dagli anni Ottanta per confondere l’opinione pubblica sull’avanzamento del cambio climatico, mentre contemporaneamente spendeva milioni per rafforzare le sue infrastrutture contro le conseguenze distruttive dello stesso cambio e cercava nuove opportunità di esplorazione mentre i ghiacci dell’Artico si ritiravano. La storia va avanti, come deve essere… Queste non sono decisioni che sono state prese con leggerezza“.
Dott.ssa Agr. Brigida Spataro
Foto: www.meteoweb.eu