Bruxelles ha concesso ufficialmente, con decreto in pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, la registrazione del marchio di qualità “Indicazione geografica protetta Sicilia” per l’olio extravergine d’oliva proveniente solo ed esclusivamente da olive coltivate e molite in Sicilia con parametri di qualità superiori all’olio extravergine d’oliva convenzionale.
La filiera olivicola toscana era già riuscita ad ottenere dall’UE la “indicazione geografica territoriale” per l’olio d’oliva; ma la “Igp Sicilia” viene approvata con nuove regole molto più restrittive che garantiscono l’eccellenza e, grazie a questo riconoscimento, gli agricoltori avranno maggiori tutele di filiera con trasparenza certificata per contrastare la concorrenza dell’olio di provenienza estera.
I produttori aderenti all’IGP Sicilia potranno così accedere ai finanziamenti previsti nella misura 3 del PSR Sicilia per coprire i costi di certificazione del prodotto fino a 3.000 euro per azienda e dell’aiuto accoppiato per gli oliveti certificati Dop e Igp (articolo 52 del Reg 1307/2013).
L’Igp Sicilia autorizzerà le Organizzazioni di Produzioni Siciliane ad accedere ai programmi di promozione nei paesi terzi e alle misure per la valorizzazione delle filiere regionali.
Alessandro Chiarelli, presidente della Coldiretti siciliana, soddisfatto per l’importante riconoscimento ha affermato :”Abbiamo creduto, essendo partecipi al comitato di promozione, nella necessità di avere una Igp siciliana per l’olio. Per contrastare l’olio dal’estero, l’unica soluzione è avere la nostra filiera e la nostra trasparenza certificata. La Sicilia è riconoscibile, molto di più dei singoli territori. Se ci dividiamo in mille Igp, non può funzionare. Questa Igp mette un ‘cappello’ di grande importanza alle nostra produzioni, ci protegge e protegge il consumatore. Sarà foriera di un nuovo corso. E’ una battaglia che conduciamo da anni e abbiamo contribuito anche noi. Ha avuto un’accelerazione negli ultimi mesi e siamo davvero soddisfatti“.
La realizzazione del consorzio dei produttori riunirà l’offerta, non più polverizzata, in partite omogenee con quantitativi significativi, così che si possa attuare una programmazione nel lungo periodo stabilizzando meglio le eventuali variazioni di prezzo.
Dott.ssa Stefania Mangiapane
Foto: http://www.olioextraverginedoc.it/