La ruta comune (Ruta graveolens L.) è una pianta mediterranea perenne dai fiori gialli (il fiore centrale pentamero e gli altri tetrameri sbocciano in estate) e foglie tripennatosette glauche con l’apice dal colore verde-azzurro, che cresce spontanea su terreni aridi e pietrosi al disotto dei 1000 metri di altitudine.
La propagazione per seme si effettua in primavera su substrato sabbioso; una volta sviluppate le piantine vanno trapiantate in vaso o in pieno campo, in pieno sole. La riproduzione agamica avviene per divisione dei cespi o utilizzando talee semi legnose.
PROPRIETA’ ED EFFETTI COLLATERALI
Appartiene alla famiglia delle Rutacee come il limone, però tutta la pianta è molto velenosa e il suo uso come pianta officinale deve essere fatto sotto stretto controllo medico.
Nella tradizione popolare, sotto forma di decotto, si utilizzava come spasmolitico, emmenagogo e da antidoto contro i morsi di serpente; mentre come olio essenziale molto diluito per uso topico leniva dolori articolari, nevralgie e crampi; oggi le industrie farmaceutiche estraggono la rutina per la cura e la prevenzione della fragilità capillare, e, a dosi omeopatiche, aiuta i processi di guarigione di contusioni delle ossa e lesioni ai tendini.
Contiene arborinine e evoxanthine; cumarine dalle potenzialità fotosensibilizzanti in seguito a ingestione, limonoidi, furanocumarine foto-tossiche per contatto, rutarine, psoraleni, xantoxantine, xantotoxina, isopimpinellina, rutamarina.
Si consiglia, pertanto, di non toccare le sue foglie a mani nude perché provocherebbero arrossamenti e vesciche.
Uno studio preclinico condotto da ricercatori del Dipartimento di Scienze e Tecnologie ambientali biologiche e farmaceutiche della Seconda Università degli Studi di Napoli (Gentile MT, Ciniglia C, Reccia MG, Volpicelli F, Gatti M, Thellung S, Florio T, Melone MA, Colucci-D’Amato L), pubblicato sulla rivista internazione PLoS ONE (“Ruta graveolens L. induces death of glioblastoma cells and neural progenitors, but not of neurons, via ERK 1/2 and AKT activation”),ha documentato come l’estratto acquoso di Ruta graveolens L. induca apoptosi in diverse linee cellulari maligne di glioblastoma.
In piccole quantità le foglie fresche contribuiscono a insaporire le insalate, ad aromatizzare la grappa e altri liquori.
Un’altra particolarità della ruta è quella di allontanare vipere, topi (ipersensibili all’odore) e zanzare.
Gli estratti di ruta sono mutageni ed epatotossici, generano gravi fotodermatiti, ustioni cutanee e, a dosi eccessive, provocano complicazioni sistemiche e morte.
L’olio di ruta danneggia i reni e le cellule epatiche.
Le proprietà e le informazioni erboristiche delle piante sono riportate a solo titolo indicativo, e non costituiscono nessun tipo di consulto o prescrizione medica.
Dott.ssa Agr. Brigida Spataro
FOTO: http://artemisinine.net/news/ruta-graveolens-cure-for-brain-cancer.html