Al fine di tutelare il miele Made in Italy, gli apicoltori chiedono a gran voce che i loro prodotti siano tracciati mediante un’etichetta anche a livello europeo che attesti con chiarezza il paese di origine.
Per Claudio Cauda, presidente Aapi “il miele italiano é di qualitá assoluta, in virtú di una legislazione nazionale molto stringente. Inoltre, le numerosi varietá uniflorali rendono questo prodotto una vera e propria eccellenza. Momenti come questo congresso sono pensati per affiancare i nostri produttori nella ricerca costante di qualitá, che li contraddistingue a livello mondiale“.
Secondo il Mipaaf il valore stimato dei prodotti dell’apicoltura italiana è pari a 150-170 milioni di euro.
Sicuramente, quest’anno abbiamo assistito ad un calo di produzione di miele ed il 50% del fabbisogno e’ coperto da mieli esteri, in prevalenza cinesi.
“La vera partita – commenta Francesco Panella, presidente Unaapi – si gioca a Bruxelles: solo la Ue, infatti, puo’ imporre un’etichetta trasparente ed onesta, come e’ avvenuto per il latte di recente. L’impegno delle associazioni su questo fronte e’ fortissimo, ma servirebbe un ruolo piu’ attivo del governo: vuole giocare con noi questa partita europea? Oggi piu’ che mai serve questo impegno, visto che la Cina immette nel mercato una quantita’ colossale di miele, che vende ad un prezzo bassissimo, in media 1,50 euro al kg, contro i 2,5 di altri paesi come Argentina o Est Europa. Dobbiamo mettere il consumatore nelle condizioni di scegliere consapevolmente, per salvaguardare un prodotto straordinario come il miele, riflesso della natura. Per questo, serve un passaggio da una visione sentimentale dell’apicoltura italiana ad una piu’ realistica, e i dati dell’anagrafe apistica favoriscono questo lavoro“.
Articolo: Dr.ssa Stefania Mangiapane
Foto: http://www.scattidigusto.it/2016/01/11/come-scegliere-migliore-miele-acacia/