ISPRA: Report allarmante. Il fiume Po contaminato da pesticidi, che inquinano terra, acqua e coltivazioni

Dopo un lungo monitoraggio, iniziato nel 2003, l’ISPRA ha pubblicato il report “Sostenibilità ambientale dell’uso dei pesticidi – il Bacino del Po”.

Un’analisi lunga ben 10 anni nei quali gli esperti dell’Istituto hanno studiato l’evoluzione della contaminazione da pesticidi nel bacino del fiume Po.

Il risultato? Allarmante: è stata analizzata la presenza nel fiume e nelle acque sotterranee di alcuni erbicidi come l’atrazina, simazina, alaclor.

Tutte sostanze assorbite dalle piante e dal terreno dove coltiviamo, raggiungendo le acque freatiche da cui attingiamo l’acqua che esce dai rubinetti delle nostre abitazioni.

Cosa significa tutto questo? Dimostra che le sostanze chimiche persistono nell’ambiente più di quanto stimato in fase di autorizzazione.

In particolare, la terbutilazina  (il principale contaminante del bacino del Po) nel 2014 è presente nel 42,9% dei punti di monitoraggio delle acque superficiali e nel 5,4% di quelli delle sotterranee.

Medesime osservazioni vanno fatte per il metabolita desetil-tebutilazina.

Inoltre, è necessario sottolineare che per alcune sostanze considerate “estremamente preoccupanti” non vi è una soglia di sicurezza per la salute e per l’ambiente.

Sono le sostanze cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione ( c.d. CMR) caratterizzate dalla loro  persistenza, bioaccumulabilitàà e tossicità. A volte sono degli interferenti endocrini.  Un esempio? L’atrazina è proprio appartenente a questa categoria. Ecco perché viene classificato come un interferente endocrino.

L’ennesimo report sui pesticidi evidenzia una realtà: la sostenibilità dell’uso dei pesticidi, non può basarsi solo sul mero rispetto di determinati limiti di legge, ma deve considerare la capacità degli ecosistemi di rispondere ai fattori di stress antropici e di ripristinare le condizioni precedenti. Se ciò non è attuabile deve ripristinare  le condizioni ecologicamente sostenibili.

A cura di Stefania Mangiapane

Foto: ilfattoquotidiano.it

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