Contro lo spreco alimentare è nata un’applicazione per smartphone e tablet che permette di acquistare, a prezzi molto vantaggiosi, le pietanze invendute nei locali.
Geniale. La app si chiama «Too good to go» e consente di acquistare pietanze a partire da 2 euro. Gli utenti possono ordinare i cibi e pagarli con la carta di credito, per poi ritirarli nei locali all’ora indicata, generalmente dopo pranzo e/o cena.
Il cibo che quotidianamente avanza dai ristoranti, invece di finire nella spazzatura, può essere apprezzato e consumato.
La collaborazione e la rete tra i ristoratori è stata fondamentale ed ha permesso una facile ed inarrestabile diffusione.
Dopo Manchester e Birmingham, approda a Londra e a Roma. Siete pronti?
Mangia bene, risparmia e salva il Pianeta, attraverso la lotta agli sprechi alimentari che anche il Governo ha rilanciato recentemente rilanciato con l’approvazione della legge “Antisprechi” , avente ad oggetto la donazione delle eccedenze alimentari da parte degli operatori del settore alimentare o farmaceutico in favore di persone indigenti. Lo scopo principale è quello di ridurre notevolmente gli sprechi in ciascuna fase produttiva e/o di trasformazione, distribuzione e somministrazione.
Quindi, i prodotti che, fermo restando il mantenimento dei requisiti di igiene e sicurezza, sono commestibili ma scartati dalla catena agroalimentare per ragioni prettamente estetiche o perché in prossimità della data di scadenza, possono essere ceduti a titolo gratuito dalle aziende o piccoli imprenditori alle persone più bisognose.
Ecco però i lati negativi di una legge approvata alla quasi unanimità, ma alla quale possiamo contestare alcune criticità:
– La corretta conservazione dei prodotti alimentari è affidata alle organizzazioni che si curano di distribuirli;
– La logistica ( e quindi i relativi costi) è completamente affidata alle organizzazioni e/o aziende che vogliono aderire;
– Manca la cogenza, e quindi l’obbligatorietà di ridurre gli sprechi e favorire una maggior solidarietà sociale.
– Il finanziamento, pari all’importo complessivo di 2 milioni di euro per il 2016 mediante il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, appare troppo esiguo.
Alla luce anche del fatto che la dotazione sarà pari ad 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, destinato al finanziamento di progetti innovativi finalizzati alla limitazione degli sprechi e all’impiego delle eccedenze, nonché alla diffusione di imballaggi riciclabili.
Articolo: Stefania Mangiapane
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