La salvia è considerata un antiparassitario in piena regola.
Risulta un deterrente senza pari contro la cavolaia (Pieris rapae) un lepidottero bellissimo le cui larve ben mimetizzate nella vegetazione si alimentano di tutte le Brassicaceae e contro la mosca della carota (Chamaepsila rosae) che colpisce soprattutto la carota, ma può anche attaccare altre piante della famiglia delle Ombrellifere.
Se si paventa la presenza di zecche si consiglia di piantumarne molte così da premunirsi da possibili infestazioni.
Coltivare questa pianta cespugliosa con foglie picciolate di colore grigio-verde ricche di oli essenziali le cui proprietà sono note fin dall’antichità, è facile se si evitano i ristagni d’acqua e la si pone al sole riparata dai venti freddi. Molto importante prelevare le porzioni da utilizzare salvaguardando la parte legnosa perché cicatrizza con difficoltà e diventa facile accesso a crittogame che la farebbero ammalare.
Un’altra potenzialità della salvia, questa volta nel campo della fitocosmesi, consiste nella proprietà antiidrotica dei fitoestrogeni presenti.Nella salvia, in particolare, sono presenti i flavonoidi luteolina, ispidulina, cirsimaritina, salvigenina e genkwanina con azione antiossidante edestrogenica.
Secondo il dottor Bruno Massa, medico chirurgo specialista in dietologia, esperto di medicina estetica e medicina naturale finalizzata alla salute e al benessere “le erbe più utilizzate per la preparazione di deodoranti, reperibili in erboristeria, sono quelle che hanno un’azione restringente, come la tormentilla e l’hamamelis, e la salvia, che ha spiccate proprietà antisudorali. Quest’ultima si può usare con ottimi risultati anche per via orale, in tintura madre, olio essenziale o estratto fluido. Ma, trattandosi di un leggero estrogenizzante, è opportuno che sia il medico a prescriverla”.
Una delle piante più efficaci nell’iperidrosi generalizzata è, infatti, la Salvia (Salvia officinalis) sotto forma di infuso (un cucchiaino di foglie secche oppure 10 foglie fresche in 150 ml di acqua bollente lasciate in infusione per circa 20 minuti) da sorseggiare durante l’estate e tamponare esternamente come tonico dall’effetto astringente.
Molto utile da miscelare nell’acqua della vasca è l’olio essenziale: ne bastano 10 gocce nell’acqua a 36°C.; l’olio essenziale paralizza le terminazioni nervose periferiche delle ghiandole sudoripare e di conseguenza limita la traspirazione.
Tuttavia è bene ricordare che il sudore, creato dalle ghiandole sudoripare, stilla dai pori della pelle con la traspirazione per regolare la temperatura corporea ed espellere dall’organismo sostanze di rifiuto, come acidi, urea e sali minerali; contiene un antibiotico naturale, ildermicidin e crea una pellicola protettiva per la pelle, mantenendola umida, elastica e difendendola da germi presenti nell’ambiente; la “fragranza umana” (thermal plume) poi, essenzialmente genetica, influenzata dall’alimentazione e dallo stato di salute (nervosismo eccessivo, ansia, ipertiroidismo, menopausa), è come l’impronta personale per affermarsi, come ha spiegato il professor Richard Brereton del Centre for Chemometrics della Bristol University.
L’olio essenziale per via interna può essere usato solo sotto controllo medico perché contiene un’alta percentuale di chetoni, tujone, cineolo, borneolo, linalolo, beta-terpineolo e beta-cariofillene con proprietà antisettiche ma anche neurotossiche.
Da evitare durante la gravidanza e l’allattamento anche per le note proprietà antigalattogene, cioè inibitrici della secrezione di latte materno.
Dott.ssa Agr. Brigida Spataro
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