Il Testo unico del vino ha l’obiettivo di semplificare la produzione del vino nonché la commercializzazione, denominazioni di origine, indicazioni geografiche, menzioni tradizionali, etichettatura e presentazione, gestione, controlli e sistema sanzionatorio.
Il Ministro delle Politiche agricola Martina ha sottolineato quanto sia importante questo traguardo al fine di uniformare la legge di riferimento per il settore, con un impianto chiaro che favorisce i produttori e gli operatori del settore, con un vantaggio in termini di diminuzione della burocrazia,
Una delle novità più salienti è stata quella di prevedere una disposizione per la salvaguardia dei vigneti eroici o storici al fine di “promuovere interventi di ripristino recupero e salvaguardia di quei vigneti che insistono su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico”.
Inoltre, si è provveduto a salvaguardare i produttori dai rischi derivanti dalla contraffazione. Cosa è cambiato per il sistema dei controlli? Questi ultimi confluiscono nel registro unico dei controlli (RUCI) a prescindere se siano o no imprese agricole.
“Il Testo unico del vino – afferma il Ministro Maurizio Martina – è legge. Un risultato al quale abbiamo lavorato molto in questi mesi insieme al Parlamento e che oggi è realtà. Finalmente diamo ai produttori una sola legge di riferimento con 90 articoli che riassume tutta la normativa precedente. Un’operazione di semplificazione che era attesa da anni e che consente di tagliare burocrazia, migliorare il sistema dei controlli, dare informazioni più trasparenti ai consumatori. Col Testo unico possiamo contribuire a rafforzare la crescita di un settore che già oggi vale più di 14 miliardi di euro e con un export che supera i 5,5 miliardi“.
Articolo: Dr.ssa Stefania Mangiapane
Foto: http://www.wellnessoggi.com