L’apicoltore di Maxence Fermine

C’è il profumo della carta che si mischia all’inchiostro. E’ un odore tutto particolare quello dei libri. Sullo scaffale di questa domenica troviamo un libro scritto da Maxence Fermine intitolato  “L’apicoltore”.

Parole ordinate nel loro nero su bianco, ma pronte a materializzarsi sulle ali della fantasia. Questa volta addolcite da un goccio di miele.

Il giovane Aurilièn Rochefer, che vive in un piccolo paese del sud della Francia di fine Ottocento, decide di realizzare il suo sogno: fare l’apicoltore.

Egli cerca in ogni cosa l’oro della vita, ossia la bellezza, la magia, il colore caldo del sole, ed è incantato dalle api, “che possono morire d’amore per un fiore”. Ma gli alveari che ha costruito  vengono incendiati da un fulmine, mentre una misteriosa femmina nera che gli appare in sogno lo invita a raggiungerlo.

Aurelièn si imbarca allora per l’Africa, dove passera di avventura in avventura, tra re ricchi e avidi, mercanti spietati e una Regina delle Api che gli farà un magico dono. Solo al ritorno a casa, come un nuovo Ulisse, egli troverà la forza di dedicarsi ad una ciclopica impresa e saprà scoprire dentro di sé il seme di un puro amore per l’unica donna che lo ha sempre aspettato, piena di vera fiducia e speranza.

Una grande favola e un grande romanzo di formazione che esalta i valori della semplicità e della purezza, come in un apologo degli antichi maestri di vita.

Casa editrice Bompiani.

Buona lettura!

Avete un libro del cuore che volete condividere?

Scrivetemi le vostre recensioni all’indirizzo e-mail: info.lamentapiperita@libero.it.

Le pubblicheremo!

Foto e articolo: Stefania Mangiapane

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