Noce: guida completa per coltivarlo con metodo biologico

Fin dall’antichità simbolo di prosperità e successo, il noce, maestoso albero originario dell’Oriente, cresce in luoghi isolati, separato da altre specie arboree, raggiunge anche 25 m ed è coltivato nelle regioni temperate non soggette alle brinate primaverili, alle quali i germogli ed i fiori sono molto sensibili; i terreni migliori sono quelli alluvionali, profondi e freschi, mai umidi e argillosi, causa di clorosi ferrica.


Il noce fruttifica intorno ai 10-15 anni ed è molto longevo, potendo superare i 100 anni.
Si tratta di una pianta monoica con fiori unisessuali che si aprono a fine aprile insieme alle foglie (quelli maschili in lunghi amenti penduli sui rami dell’anno precedente e quelli femminili riuniti a 2 o 3 all’apice dei germogli dell’anno); in autunno maturano le famose drupe che racchiudono i semi (gherigli) ipernutrienti ricchi di proteine, vitamine ed oli trigliceridi.
Dai gherigli, quindi, per spremitura, si può ricavare un olio di color giallo-bruno che utilizzato anche in cucina è ricercato dagli chef e, per uso esterno, si è rivelato un perfetto anti-age per la pelle; inoltre, ingerito a cena nella dose di almeno 60 grammi in un’insalata di patate, agisce da tenifugo.

Il mallo esterno del frutto, impiegato anticamente per colorare la lana e le stoffe, è perfetto per tingere anche i capelli che rende soffici e li scurisce delicatamente (la ricetta prevede 20 g foglie di Henné naturale in polvere, 30 g mallo di Noce polverizzato, 50 g foglie di Indaco in polvere da impastare con acqua calda e tenere sulla capigliatura pulita per un’ora se si vuole ottenere un bruno chiaro, oppure più a lungo per un bel bruno carico. Infine si risciacquano bene i capelli con acqua tiepida).
L’olio di mallo di Noce è impiegato per proteggere e abbronzare la pelle e rientra nella formulazione di prodotti solari. Infatti contiene lo juglone, che, per reazione con la cheratina cutanea, pigmenta in bruno l’epidermide e svolge una buona azione schermante, favorendo il richiamo melanico.

Ne deriva una abbronzatura accentuata in quanto si sovrappongono sclerojuglone e melanina.
Le foglie, in decotto, nella misura di 2 manciate di foglie o di mallo per 2 l d’acqua da far bollire per 15 min., hanno azione astringente, antinfiammatoria, antibatterica, fungicida e si rivelano risolutive nelle infiammazioni della cavità orale.

Il gemmoderivato (Macerato Glicerico M.G. 1DH) possiede particolare tropismo per la cute, le mucose, il pancreas, l’intestino, e le ghiandole linfatiche.
In Floriterapia (Walnut), occupa un posto di rilievo fra le trentotto essenze di fiori di BachProtegge da influenze esterne ed aiuta nei momenti di grande cambiamento.
Alcuni studiosi hanno anche segnalato proprietà ipoglicemizzanti, utili nel trattamento coadiuvante del diabete.

NORMATIVA:
La Noce è compresa nella tabella B delle piante ammesse nelle formulazioni degli integratori alimentari a base di estratti vegetali e con le seguenti indicazioni fisiologiche:
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Pericarpo, Seme: Funzione digestiva. Funzioni depurative dell’organismo. Regolarità del transito intestinale. Funzionalità del sistema digerente. Integrità e funzionalità delle membrane cellulari. Regolare funzionalità dell’apparato cardiovascolare.

AVVERTENZE Presenta particolari effetti collaterali nei casi di ipersensibilità verso uno o più componenti della droga. I tannini presenti nella droga Noce possono causare interazioni farmaceutiche ed irritazioni della mucosa gastrica.

IMPORTANZA ECONOMICA
In Italia, la filiera del noce è in crescita sull’onda delle richieste di mercato che – a prescindere dai prezzi superiori – premiano il prodotto italiano rispetto a quello estero.
Esistono molteplici varietà, ciascuna con delle peculiarità specifiche;
Si possono raggruppare le cultivar in due categorie:

  • noci da tavola per il consumo del gheriglio allo stato fresco;
  • noci da tavola per il consumo del gheriglio allo stato secco.

Le noci del primo gruppo hanno in Francia una certa importanza perché è diffuso il consumo del gheriglio allo stato fresco; così in Inghilterra e negli stati Uniti; in Italia hanno scarso interesse.
Tra le varietà nostrane quella che va per la maggiore e la comune noce “Sorrento”, dal sapore deciso, e il gheriglio corposo dalla colorazione variegata dal giallo paglierino al castano bronzeo. Il periodo di raccolta è compreso tra agosto e settembre.
A metà ottobre matura la varietà “Chandler italiana”, apprezzata dalla Gdo per l’omogeneità cromatica del gheriglio color ambra naturale, racchiuso in un guscio sottilissimo e cedevole: è una noce dal sapore tipicamente dolce e delicato; l’aspetto raffinato le conferisce un valore aggiunto, che si traduce anche nel prezzo maggiorato, che ne fa un prodotto d’élite.
La richiesta cresce di anno in anno, ma la limitazione delle zone di produzione rende difficile rispondere alle richieste su tutto il territorio nazionale.
Tra quelle estere le più note sono le “Hartley “del Sud America, dal caratteristico guscio a punta e la base piatta, e le californiane “Howard” e “Chandler” dal guscio sottile e dal gheriglio chiaro. In Europa hanno conquistato un buon mercato le noci francesi “Franquette” dal profumo delicato ed elevate proprietà organolettiche.
Dott.ssa Agr. Brigida Spataro

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