OGM: identificato un gene che distrugge le difese immunitarie delle piante. Nocività e studi a confronto

La maggior parte degli OGM, compresi l’ NK603 , il MON810 mais, il Roundup-Ready soia, prodotti da Monsanto, contengono il “Gene VI” in grado di sopprimere le naturali difese anti-patogeni e facilitare l’assemblaggio di virus potenzialmente mortali nel tessuto vegetale, rendendo le colture più suscettibili alle malattie.

A rendere nota questa importante scoperta è la rivista scientifica “Independent Science News (ISN):  Nel corso di analisi per individuare potenziali allergeni nelle colture OGM, la European Food Safety Authority (EFSA) ha tardivamente scoperto che la più comune sequenza genetica di regolamentazione commerciale OGM codifica anche un frammento significativo di un gene virale

Le colture naturali non possedendo il “Gene VI” non sono esposti alle infezioni virali come gli OGM; non solo, l’intera sequenza genetica di una pianta può mutare come conseguenza del Gene VI, con produzione di proteine imprevedibili nelle cellule vegetali e relativo rischio che il sistema digerente umano, non riconoscendole, reagisca con gravi intolleranze, malattia infiammatoria intestinale, adenoma e cancro colon-rettale; inoltre la presenza di geni transgenici nell’intestino tenue influenza negativamente la composizione dei batteri benefici che proteggono l’intestino (microbiota) e aiutano il corpo ad assorbire i nutrienti dal cibo (Analisi combinata di quattro studi indipendenti che coinvolgono più di 1.000 campioni umani e un team di ricercatori provenienti da università in Ungheria, Danimarca e Stati Uniti).

E’ famoso lo studio italiano che ha rilevato come il mais Monsanto NK603 geneticamente modificato (OGM) provochi gravi danni agli organi e tumori nei mammiferi perché, come ha sottolineato David Suzuki, co-fondatore della David Suzuki Foundation “Una piccola mutazione in un essere umano può determinare tanto, il punto è che quando si sposta un gene , un gene, un minuscolo gene da un organismo in uno diverso si cambia completamente il suo contesto. Non c’è modo di prevedere come potrà comportarsi e quale sarà il risultato.”

La rivista scientifica PLoS ONE ha pubblicato uno studio su come frammenti genetici di farine derivate da grani GM siano pienamente in grado di trasferirsi direttamente nel flusso sanguigno. Dopo aver esaminato i dati relativi su come il corpo umano elabori questi e altri cibi GM, il team ha scoperto che il DNA da OGM non viene scomposto fino ad aminoacidi e acidi nucleici durante il processo di digestione e questi frammenti di DNA più grandi, non degradati, sono stati trovati nel sistema circolatorio, talvolta ad un livello superiore rispetto al DNA umano.

Come difendersi: ogni singolo consumatore ha facoltà di operare scelte economiche salutari in grado di modificare il mercato per esempio scegliendo frutta e verdura da agricoltura biologica, di stagione e locale, privilegiando fornitori di fiducia nella propria zona anziché prodotti provenienti dai Paesi notoriamente produttori di alimenti OGM come India, Cina, Stati Uniti, Argentina e Brasile.

Dott.ssa Agr. Brigida Spataro

 

FOTO: http://www.greenreport.it/wp-content/uploads/2014/01/Ogm-Friuli1.jpg

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