Alloro: foglie e bacche ricche di vitamine, acido laurico e sali minerali

L’alloro (Laurus nobilis), spontaneo nell’area mediterranea (zona Lauretum), è un albero sempreverde dai rami sottili e dalle coriacee e aromatiche foglie verde intenso, che può anche raggiungere 10 m.

BIOLOGIA E TECNICA COLTURALE

In primavera sbocciano le infiorescenze a ombrella di colore giallo con fiori maschili e femminili in piante diverse. L’impollinazione è anemofila, cioè affidata all’azione del vento.

Le lucide drupe, a maturità di colore nero, contengono un seme e sono molto appetite dai volatili che contribuiscono così a diffondere l’alloro.

Particolarmente rustico, può essere coltivato in qualsiasi tipo di terreno che non presenti problemi di ristagno.

La propagazione, oltre che per semina diretta, avviene per polloni. Anche far radicare una propaggine della pianta senza staccarla dalla pianta madre prima dell’attecchimento, dà migliori risultati delle talee legnose apicali senza fiore da far radicare in substrati umidi e all’ombra. I mesi migliori per queste operazioni sono agosto, ottobre o aprile.

PROPRIETA’

Le foglie essiccate sono le spezie più popolari per insaporire stufati, zuppe e rendere più digeribili i legumi.

Le foglie di alloro, dalle quali si estrae l’olio essenziale, hanno proprietà analgesiche, antinfiammatorie delle vie respiratorie, anti-reumatiche, sedative degli spasmi intestinali (antifermentativo, riequilibrante e protettivo nei confronti della mucosa gastrica), febbrifughe (facilita  la sudorazione).

Le foglie e le bacche di alloro contengono: vitamine (A, B9, C), acido laurico (lo stesso presente anche nel latte materno e nel cocco), sali minerali (magnesio, potassio, ferro, selenio, calcio, manganese), eucaliptolo, eugenolo, geraniolo, limonene, ma soprattutto pinene (impiegato per caramelle balsamiche e suffumigi) e cineolo (riconosciuto dai ricercatori Mark Moss e Lorraine Oliver della Northumbria University – Newcastle, come agente che favorisce il miglioramento delle prestazioni cognitive e l’umore; entra nel flusso sanguigno dei mammiferi dopo inalazione o ingestione).

Per uso interno si utilizza sotto forma di infuso o di decotto (1 foglia di alloro in mezzo litro d’acqua bollente per 10 minuti) come digestivo.

La tisana con 10 foglie in una tazza d’acqua bollente, frizionata tiepida sulla pelle del viso, la rende turgida e liscia.

L’olio essenziale di alloro, insieme all’olio di oliva, entra nella composizione del sapone d’Aleppo, lo shampoo orientale dalle proprietà nutritive e anti-age.

Anche l’oleolito, esclusivamente per uso esterno, preparato con 20 gr di bacche pestate in un bicchiere di olio evo bio, dopo un mese diventa, diluito, un meraviglioso rivitalizzante del cuoio capelluto; frizionato su contusioni, strappi muscolari e articolazioni infiammate costituisce uno dei più antichi ed efficaci rimedi naturali.

Il decotto concentrato, diffuso mensilmente nell’ambiente è il rimedio più efficace per tenere lontane tarme e zanzare.

CONTROINDICAZIONI

Non usare in gravidanza. Un uso eccessivo può provocare, in soggetti predisposti o con patologie, diarrea,  tachicardia e, per la presenza dimetileugenolo, torpore e malore.

Le informazioni del testo non sono pareri medici

Prestare molta attenzione a non confondere l’alloro con il velenoso lauroceraso (Prunus laurocerasus), arbusto dalle coriacee foglie lievemente seghettate verso l’esterno e racemi di fiorellini bianchi ermafroditi dall’odore acre. La concentrazione di acido cianidrico nella pianta la rende tossica per l’uomo e per gli animali in caso di ingestione.

Dott.ssa Agr. Brigida Spataro

FOTO: http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/download/file.php?id=15719

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