Prosecco: un business ai pesticidi. Zaia rassicura, ma chi vive nelle vigne soffre di sensibilità chimica multipla

Il prosecco è un vitigno e cresce dove ci sono le condizioni pedoclimatiche dove cresce anche il Sangiovese o il Lambrusco.

Si coltiva in 9 province: Treviso, Padova, Vicenza, Belluno, Venezia, Pordenone, Udine, Gorizia, Trieste ovvero in Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Da qualche anno non tutti possono utilizzare nelle etichette il nome “prosecco”

perché i veneti lo hanno legato al nome di una località. Questa località sta in provincia di Trieste.

Ecco qualche dato:

438.698.000 bottiglie l’anno ovvero nel mondo ogni giorno si stappano più di 1 milione di bottiglie.

2 miliardi e 100 di fatturato l’anno.

Ci lavorano 15.000 aziende e 527 cantine.

Secondo il presidente della Regione Veneto Luca Zaia  il Prosecco è diventato “il capro espiatorio” di un sistema “nazionale e internazionale in cui si utilizzano gli anticrittogamici”, ma gli andrebbe “riconosciuto il merito perché si sta dando delle regole prima di tutti” in termini di viticoltura sostenibile.

E aggiunge “Si fa passare l’idea che il Prosecco sia una pecora nera quando invece ha iniziato per primo un percorso che porterà tutta la produzione viticola veneta, non solo del Prosecco, a un sistema di certificazione ambientale totale, Si parla tanto del diserbante glifosato e nei quindici comuni” dove si produce il Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene Docg, “già hanno deciso di non utilizzarlo più”. Però questo – conclude  Zaia – “non si dice”.

Parole rassicuranti che contrastano con una realtà: chi vive nei pressi delle vigne comincia a soffrire di sensibilità chimica multipla e si sono organizzati in comitati di cittadini per lottare contro un sistema burocratico e di tutela dell’ambiente e della salute troppo spesso flessibile alle esigenze economiche dei grandi produttori.

La Regione Veneto ha stabilito delle linee guida per l’utilizzo più restrittivo delle

sostanze. Ma spesso i produttori chiedono le deroghe , concesse in 24 ore e contenenti l’autorizzazione all’aumento dei trattamenti con sostanze molto pericolose come Mancozeb,Folpet, Dithianon, Fluazinam.

A cura di Stefania Mangiapane

Foto: http://www.laschiribilla.it/public/?tag=regolamento-fitofarmaci

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