Pochi giorni fa, il Governo italiano ha messo a disposizione 25 milioni di euro per incrementare l’export del vino negli Stati Uniti.
In particolare, 20 milioni finalizzati alla conquista del Midwest e 5 milioni per l’incremento del mercato cinese.
Partiamo da un principio: ogni tre bottiglie di vino aperte in Usa, una è italiana, mentre per la Francia il rapporto è una su quattro.
Ma quali sono le regole da conoscere per esportare in Usa? Come si attrae l’attenzione dell’importatore?
Ecco alcuni appuntamenti strategici:
- il Beverage testing institute/Tastings.com;
- San Francisco wine competition;
- Ultimate wine challenge, con scadenza per partecipare il prossimo 21 aprile;
- la New York international wine competition, con scadenza il 12 maggio 2017;
- il Wine enthusiast.
Innanzitutto è importante districarsi nella complessità del mercato americano e conoscere come funzionano le spedizioni dall’Italia.
Dopo questa prima fase, è necessario ottenere vantaggi competitivi rispetto agli altri player del mercato.
Come? Interagendo, ad esempio, con i migliori ristoranti degli USA, attraverso marketing plans personalizzati, per entrare nelle liste dei vini e inserirsi in una fascia di potenziali consumatori a reddito medio-alto.
Nel 2016 il vino italiano ha esportato per circa 1,8 miliardi di dollari, in crescita in termini di valore (+6,1%) e di volumi (+4%).
Negli Usa è necessario approfittare del fenomeno Prosecco e vini frizzanti. Essi rappresentano il 55% delle esportazioni dall’Italia verso gli Stati Uniti, in crescita del 20%.
L’Italia è leader del settore in termini di import siamo con il 32,4%, secondo gli ultimi dati di Ismea e Ice.
Il marketing del vino è sociologia e conoscenza del cambiamento dei consumi.
E’ necessario, quindi inquadrare il consumatore in Usa.
Secondo Francesca D’Addetta, consulente del vino e del potenziamento dei brand negli Stati Uniti “Se prendiamo la totalità dei consumatori americani, il 62% consuma bevande alcoliche, una volta su tre beve vino. E l’interesse per il vino italiano è in forte crescita, come detto. Stanno salendo anche i consumi medi, con un incremento di oltre il 7% tra il 2014 e il 2015; numeri che per la prima volta hanno portato a superare i 10 litri pro capite l’anno. La spesa complessiva degli Usa per il vino nel 2015 ha raggiunto i 53 miliardi, dei quali 15 legati ai vini di importazione. Il 50% del consumo avviene a cena, e nel 60% è un rito che si compie a casa. Nel 74% dei casi sono vini varietali. Il 43% del vino bevuto è bianco, il 43% rosso e il 14% rosé”.
Ma ci sono delle evidenti difficoltà dovute alla frammentazione dell’offerta e un’alta competitività, ma anche un mercato fortemente regolamentato e, di fatto, costituito da 50 mercati diversi.
a cura di Stefania Mangiapane
foto: http://www.adreanigiovanni.com/