L’Italia sta vivendo un aumento dello spreco alimentare, passando da 75 grammi di cibo buttato ogni giorno per persona nel 2023 a quasi 81 grammi nel 2024, corrispondenti a oltre mezzo chilo ogni mese, con un aumento dell’8%. Questo comporta un costo annuo per famiglia di 290 euro e di 126 euro procapite. Il Rapporto “Il caso Italia” dell’Osservatorio Waste Watcher International rivela queste cifre in occasione della Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco.
Uno dei dati più preoccupanti è che chi si dichiara povero mangia peggio e spreca di più, con un aumento del 17%. Questo è attribuito all’effetto prolungato dell’inflazione, che riduce il potere d’acquisto e spinge verso cibi di qualità inferiore e più facilmente deteriorabili.
Lo spreco è più diffuso nelle città e nei grandi comuni (+8%), mentre è inferiore nei piccoli centri. Le famiglie senza figli sono tra le maggiori responsabili del fenomeno, con un aumento del 3%, insieme ai consumatori a basso potere d’acquisto (+17%). Questo problema è più accentuato al Sud (+4% rispetto alla media nazionale) e meno al Nord (-6%).
Complessivamente, lo spreco alimentare in Italia vale oltre 13 miliardi di euro, di cui circa 7,5 miliardi riguardano lo spreco domestico e quasi 4 miliardi quello nella distribuzione, oltre a una quota meno significativa nell’agricoltura e nell’industria alimentare.
Per risparmiare, i consumatori adottano diverse strategie, tra cui cercare cibo vicino alla scadenza (il 50%), preferire i discount rispetto ai negozi tradizionali (il 41%), intaccare i risparmi per far fronte al costo della vita (il 77%) e ridurre ulteriormente il budget per la spesa alimentare (il 28%).

Se riflettiamo bene su questi dati, gli italiani buttano più frequentemente i cibi sani e che si dovrebbero consumare più spesso come frutta e verdura.
Contro lo spreco alimentare è nata un’applicazione per smartphone e tablet che permette di acquistare, a prezzi molto vantaggiosi, le pietanze invendute nei locali.

Geniale. La app si chiama «Too good to go» e consente di acquistare pietanze a partire da 2 euro. Gli utenti possono ordinare i cibi e pagarli con la carta di credito, per poi ritirarli nei locali all’ora indicata, generalmente dopo pranzo e/o cena.
Il cibo che quotidianamente avanza dai ristoranti, invece di finire nella spazzatura, può essere apprezzato e consumato.
La collaborazione e la rete tra i ristoratori è stata fondamentale ed ha permesso una facile ed inarrestabile diffusione.
Dopo Manchester e Birmingham, approda a Londra e a Roma. Adesso anche in Sicilia! Siete pronti?

Mangia bene, risparmia e salva il Pianeta, attraverso la lotta agli sprechi alimentari che anche il Governo ha rilanciato recentemente rilanciato con l’approvazione della legge “Antisprechi” , avente ad oggetto la donazione delle eccedenze alimentari da parte degli operatori del settore alimentare o farmaceutico in favore di persone indigenti. Lo scopo principale è quello di ridurre notevolmente gli sprechi in ciascuna fase produttiva e/o di trasformazione, distribuzione e somministrazione.
Quindi, i prodotti che, fermo restando il mantenimento dei requisiti di igiene e sicurezza, sono commestibili ma scartati dalla catena agroalimentare per ragioni prettamente estetiche o perché in prossimità della data di scadenza, possono essere ceduti a titolo gratuito dalle aziende o piccoli imprenditori alle persone più bisognose.
Articolo: Dr.ssa Stefania Mangiapane
Foto: Pixabay.com
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