Compost: rivitalizza il terreno in 3 step

Il compost è un concime naturale ottenuto mediante batteri e funghi che decompongono la sostanza organica (S.O.) costituita dagli scarti stoccati durante l’inverno sminuzzati con biotrituratori mescolati a stallatico, paglia, terra e ad una piccola percentuale di vecchio compost maturo e litotamnio o calce spenta.

Con il compost si apportano sostanze umiche dall’azione ammendante e si arricchisce di preziosi minerali il terreno che risulta rivitalizzato anche grazie all’incremento della biodiversità della microflora nel suolo; ma soltanto se la provenienza dei componenti il cumulo è biologica così che lieviti, batteri e funghi si sviluppino correttamente. E’ una delle migliori alternative ai concimi chimici di sintesi che, pur apportando elementi nutritivi, non sono in grado di migliorare un terreno impoverito.

Il sito del cumulo, orientato N-S, va scelto riparato dai venti e dall’insolazione estiva circondato da noccioli, betulle, salici, rosa canina o altre essenze distanti circa tre metri; non deve superare l’altezza di 150 cm e i 200 cm di larghezza.

Si livella il terreno dando una leggera pendenza su uno o, meglio, due lati per evitare ristagni e riutilizzare il percolato per irrigare il cumulo in estate e mantenere il giusto grado d’umidità del materiale, altrimenti il processo sarà rallentato.

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Sul fondo si sparge materiale drenante (gusci di frutta secca, semi, torba, bentonite) e ogni 15 cm di avanzi verdi si inserisce terriccio di buona qualità e vecchio compost in cui sono già presenti i microrganismi utili per il nuova compostaggio. Evitare segatura e trucioli trattati e verniciati, scarti di piante contaminate da patogeni, formaggi, oli, carta forno, plastificata e tutti i materiali non biodegradabili.

Per quanto riguarda la scelta del letame, per i terreni argillosi pesanti è preferibile scegliere la pollina, lo stallatico equino, ovino e\o caprino. Per i suoli sabbiosi e aridi sono ideali il letame bovino e suino.

Il letame, gli scarti di ortaggi e i sovesci determinano la percentuale di azoto, mentre la paglia di grano biologica incrementa la percentuale di carbonio per un rapporto C\N che deve essere 24-30:1 per la nutrizione ottimale dei microrganismi del suolo che degradano la S.O , i quali per vivere e riprodursi hanno anche bisogno di buona ossigenazione e una temperatura favorevole, per cui il cumulo o la buca, devono essere protette con 30 cm di paglia o 3 cm di terra e con un termometro a sonda e prolunga di un metro si controlla che la temperatura del cumulo non superi i 50°C; in tal caso si irriga.

La presenza di Matricaria camomilla migliora la biodisponibilità del calcio e dell’azoto.

Il Taraxacum officinalis ottimizza la sintesi del potassio, dell’azoto e del calcio.

La Valeriana officinalis incrementa la disponibilità di fosforo.

Il tempo di maturazione del compost varia con l’andamento climatico e  secondo il tipo di S.O.: per climi freddi il cumulo allestito in aprile sarà maturo in autunno, nei climi caldi e aridi si preparerà in autunno per avere compost maturo in primavera.

Un compost  ha sentore di sottobosco; eventuali odori sgradevoli sono indice di un’errata gestione del cumulo con eccesso di umidità che incrementa la percentuale di microbi anaerobici e sviluppo di gas malsani.

Il compost fresco di 2-3 mesi ha potere fertilizzante e va interrato a 30 cm di profondità mesi prima della semina e non deve venire a contatto con le radici delle piante.

Il compost maturo di un anno è più stabile, non è pericoloso per le radici ma fertilizza meno. Sono sufficienti 2-3 Kg di compost al metro quadro a 10 cm di profondità nella buca che ospiterà i trapianti.

La commercializzazione dell’ammendante compostato è regolata dal Decreto Legislativo 29 aprile 2010, n. 75: “Riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti”.

In numerosi comuni italiani il compostaggio viene incentivato attraverso il dono di una compostiera e uno sconto sulla tassa per lo smaltimento dei rifiuti umidi urbani.

Dott.ssa Agr. Brigida Spataro

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