Marketing in olivicoltura: come valorizzare l’olio extravergine di oliva 100% Made in Italy

Perché un olivicoltore dovrebbe interessarsi al marketing?

Con la presa di consapevolezza del consumatore è iniziata la rivoluzione dell’acquisto a km zero.

Il risultato? Il consumatore vuole instaurare un rapporto di fiducia diretto con il produttore.

Se sei un olivicoltore e vuoi cominciare a valorizzare il TUO “oro verde”, questo articolo è dedicato a te.

Oggi non basta più che il produttore si impegni soprattutto a fare prodotti ottimi.

Adesso è importantissimo (direi fondamentale) comunicare: filosofia aziendale, vision, rispetto per l’ambiente e per i lavoratori e qualità dei prodotti.

Molti olivicoltori lamentano una situazione spiacevole generata dal consumismo: succede spesso che chi ha prodotto senza rispettare la purezza dell’olio, il metodo di estrazione a freddo e i metodi di produzione che garantiscono tutte le proprietà e la purezza 100% Made in Italy dei propri prodotti, venda sottocosto raggiungendo margini di guadagno maggiori rispetto a quelli che si sono impegnati, anche economicamente, per dare il meglio.

L’obiettivo che mi ha spinto a scrivere questo articolo è aiutare i produttori a capire lo scopo reale del marketing, cioè fare in modo che il consumatore scelga il vostro olio. Niente termini complicati, ma esempi pratici.

Mi occupo di content marketing, quindi i consigli che troverai di seguito hanno l’obiettivo di rendere il consumatore soddisfatto, a farlo ritornare a comprare da te, perché ha avuto veramente una bella esperienza, prima nel momento in cui ha comprato il prodotto, e poi, a casa, quando l’ha consumato.

Ma questo può accadere solo se condividendo i valori etici di rispetto dell’ambiente, del consumatore e dei lavoratori ti rivolgerai ad un target (cioè a clienti) che condividono la tua stessa filosofia aziendale.

Analizziamo un po’ come è cambiato l’approccio del consumatore nel momento dell’acquisto.

Supponiamo che io produca olio extravergine di oliva, e che sia l’unico, nel raggio di 300 km, a vendere olio.

In questo caso, il consumatore che desiderasse dell’olio non avrebbe alcun dubbio: verrebbe da me, comprerebbe l’olio e non avrebbe curiosità sulla varietà, qualità e soprattutto il prezzo.

Se il mio olio non soddisfacesse il mio cliente o il prezzo non fosse per lui sostenibile, quest’ultimo deciderebbe di utilizzare un altro olio vegetale.

Oggi per competere in modo proficuo non basta più impegnarsi a produrre ottimo olio e portarle al banco di un evento o al negozio a un prezzo accettabile.

Perché?

Ogni prodotto è offerto, allo stesso consumatore da molte aziende olivicole e distribuito tramite la grande distribuzione organizzata (GDO), in numerose varietà diverse.

In più c’è una concorrenza sui prezzi molto forte.

Il produttore per competere in modo efficace deve prima di tutto domandarsi: perché il consumatore dovrebbe scegliere il mio olio invece di quello di un altro?

Il consumatore nel momento dell’acquisto valuta sia la qualità intrinseca del prodotto (quella che sta “dentro” al prodotto), sia la  qualità percepita dal mercato. Quest’ultima ha necessità di essere “raccontata” al cliente per essere capita al fine di essere adeguatamente remunerata.

Ad esempio valorizza il tuo prodotto comunicando se è stato coltivato e raccolto trattando con rispetto i lavoratori e la vocazionalità del territorio.

Oppure se deriva da varietà antiche di olive, oppure se è prodotto con metodo di coltivazione biologica o biodinamica, sostenendo un modello di agricoltura e allevamento di api che rispetti l’ambiente e i consumatori, e così via.

Solo se il consumatore conoscerà e apprezzerà questi pregi non avrà come parametro solo il prezzo e l’aspetto estetico del prodotto.

Come e dove comunicare il valore della tua azienda?

Per aiutare il consumatore a riconoscere il valore del prodotto in termini qualitativi, è necessario aiutarlo a farglielo apprezzare, rendendolo consapevole che la scelta di quel prodotto ha un significato molto ampio e ricco.

 

Su cosa puntare? Sull’informazione al consumatore.

 

Al supermercato o al negozio di specialità gastronomiche il consumatore può trovare a dovere scegliere tra olii evo a basso prezzo, con diciture poco chiare o troppo piccole o dove non è indicata né la varietà né la provenienza.

Prima di abbandonarlo in questa “caccia al tesoro”, ecco alcuni suggerimenti su come orientare il cliente quando si troverà di fronte l’imminente scelta di un olio di oliva di qualità.

L’olio  non è solo l’alimento che caratterizza la dieta mediterranea, ma è frutto di  ricerca, passione e tenacia.

La vocazionalità e il rispetto dell’ecosistema ed il connubio con le antiche tradizioni colturali danno vita ad un olio dalle proprietà organolettiche uniche.

Un olio extravergine di oliva possiede caratteristiche peculiari di prim’ordine: acidità massima dello 0,6%, densità media, bassa percentuale di grassi che ne portano il punto di fumo ad oltre 200 gradi.

Inoltre, deve essere sottoposto a controlli organolettici e di identificazione del titolo in acido oleico. La molitura deve avvenire immediatamente dopo il raccolto perché, quando vengono accatastate per giorni prima di essere lavorate, come accade ai produttori che devono prenotare la molitura al frantoio e tardano anche due settimane, le olive vanno incontro a pre-fermentazione e irrancidiscono; così anziché fornire tutte le proprietà nutrizionali, il potenziale di tossine che si sviluppa è nocivo per la salute.

Come orientare il cliente lontano da oli extra vergine di oliva venduti a pochi euro al litro sugli scaffali dei supermercati o venduti sfusi?

Il content marketing: fornire contenuti rilevanti e di valore per il consumatore.

Ecco qualche esempio:

L’olio che nasce da terre con una speciale vocazione, sono frutto di mani salde e sapienti, che sanno governare una tradizione millenaria, riconosciuta attraverso il marchio DOP o IGP a seguito del rigoroso rispetto di un  disciplinare contenente norme in materia di coltivazione, raccolta e confezionamento, che tutela e protegge dalle contraffazioni in tutta Europa.

Il costo dell’olio evo italiano di qualità non deve demotivare l’acquistovista la facilità con cui è possibile contraffare l’olio extravergine tagliandolo con olio straniero di scarsa qualità per venderlo a prezzi stracciati al consumatore medio, ormai assuefatto agli oli di scarsa qualità della grande distribuzione o acquistati sfusi. Spesso si tratta di un blend di oli italiani, comunitari ed extracomunitari con difetti organolettici di riscaldo e poco salutari.

Regola numero uno: far conoscere il vostro olio.

Ecco come ci si prepara ad evento.

Ecco la check-list immancabile per esporre in modo eccellente.

Partendo dalla disponibilità di offerta attuale della tua azienda, prova a chiederti  cosa potresti aggiungere per distinguerti dai concorrenti: sia in termini di prodotti che di servizi.

Prova a prendere carta e penna e riassumi brevemente in un breve testo su:

  • storia dell’azienda e del prodotto con informazioni sulla garanzia di origine, processo produttivo agricolo e di trasformazione nonché adesione ad un disciplinare di qualità (es. consorzio, associazione, marchio ed eventuali certificazioni)
  • modalità di coltura
  • caratteristiche nutrizionali del prodotto
  • ricette per il suo impiego in cucina
  • Eventuali informazioni su ospitalità per visite didattiche per le scuole e le famiglie.
  • sede dell’azienda, sito internet e contatti social (facebook, twitter e instagram)

Ora che hai raccolto tutte queste informazioni sarebbe preferibile riportarle in una brochure o locandina, che avrai l’opportunità di distribuire durante il corso dell’evento.

In eventi  come una fiera avrai l’opportunità di dialogare, a tu per tu, col tuo cliente anche mentre lo servi.

Quindi, oltre al materiale predisposto, individua uno o due aspetti chiave, che rendono speciale la tua azienda. Non è difficile, basta pensarci un po’.

 

Come allestire lo stand?

Ti consiglio di puntare su semplici elementi visivi:

– il gioco dei colori (colori caldi, allegri come il giallo, il marrone, l’ocra, l’arancione, oppure colori più eleganti ma più freddi come il grigio, il bianco, il nero, ecc.). Accostare cromaticamente al massimo 3 colori.

Consiglio di scegliere i colori che contraddistinguono il vostro logo aziendale.

– l’arredamento: utilizza materiali che richiamano la natura come  il legno o piccole decorazioni floreali, ecc.).

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Dr.ssa Stefania Mangiapane

Docente di marketing, Data Scientist e Consulente manageriale

Per informazioni scrivetemi all’indirizzo: info.lamentapiperita@libero.it.

Sarà un piacere aiutarvi a pianificare una strategia di marketing che valorizzi i vostri prodotti, la vostra azienda e filosofia aziendale, partendo dalla realizzazione di un sito web, gestione social, articoli (anche tradotti in inglese) ed export.

 

Foto:

olio

 

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