Feijoa sellowiana: un dolce frutto tropicale in giardino

Conosciuta come Guayabo del Brasile, la  Feijoa sellowiana è un arbusto sempreverde a crescita lenta originaria delle zone montane del Sud America, adatta ad essere coltivata in pieno sole nella riviera ligure, e in semiombra lungo i litorali delle regioni meridionali italiane e nelle Isole.

Col suo fogliame robusto resiste al freddo e ai salini venti marini e, in tal senso, è una specie perfetta per costituire siepi frangivento; ma il fattore limitante per produrre frutti di elevata qualità è la temperatura estiva superiore a 35° C come pure i lunghi inverni rigidi e i ritorni di freddo primaverili.

Sebbene resista bene alla siccità, è necessario irrigare soprattutto durante la fioritura e la maturazione dei frutti, lasciando asciugare bene il terreno tra un’annaffiatura e l’altra.

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 Può raggiungere, in pieno campo, 7 m di altezza e un diametro di 3,5 m.  Le foglie simili al mirto ellittiche, opposte, sono lunghe circa 5 cm di colore verde chiaro nella pagina superiore e bianche e feltrose nella pagina inferiore.  I fiori autosterili, carnosi, che spuntano sui rami dell’anno prima, di colore bianco-rosato con numerosi stami scarlatti, sono molto vistosi e sbocciano a fine primavera. L’impollinazione incrociata tra cultivar diverse è condizione vincolante per assicurare la fecondazione dei fiori.

Nel tardo autunno maturano i frutti di colore verde opaco anche a maturità, ovali e lunghi sino a 6 cm (10 cm in alcune cv.), con  buccia coriacea, polpa di colore bianco con numerosi piccoli durissimi semi la polpa, succosa molto profumata e intensamente aromatica, si può estrarre con un cucchiaino dal frutto aperto a metà; il suo sapore dolce e un pò aspro simile alla fragolina di bosco misto ad ananas ne fanno una squisita variante nei menu autunnali.

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La propagazione avviene per seme, le piante migliori così ottenute vanno isolate e moltiplicate per talea autunnale, per margotta o innestate. Dalla Feijoa sellowiana sono state ricavate varie cultivar con frutti anche di 10 cm come ad esempio le varietà Mammooth, Smith, Coolidge, Superba, Bliss, Apollo, Moore. Queste cultivar vanno consociate per assicurare la reciproca fecondazione dei fiori. Per la costituzione di una coltivazione specializzata è preferibile disporre le piante a m 4 tra i filari e 2-3 m lungo la fila.

PROPRIETÀ

Il frutto della pianta è costituito da una bella bacca ricca di grassi polinsaturi, omega 3 e omega 6, arginina (un amminoacido coinvolto nei processi di crescita), di vitamina B9 (sin. acido folico), molta Vitamina C e vitamina K dalle proprietà antiemorragiche.

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Le foglie, lo stelo, la polpa e, soprattutto i semi hanno proprietà antimicotiche e antibatteriche (anche contro l’Helicobacter pylori). L’estratto viene utilizzato in campo cosmetico per le sue proprietà dermopurificanti, emollienti, rimpolpanti ed elasticizzanti.  Anche i fiori sono buoni da mangiare, sia tal quali sia in infusi e tisane, o sui dolci. I petali dei fiori sono consistenti, croccanti e dolci e si prestano bene a insaporire le insalate.  Con le foglie essiccate si può preparare un delicato thè.

 E’ così ricca di iodio (3% del prodotto fresco) che si può considerare una grande risorsa alimentare preventiva nei confronti delle malattie tiroidee; è energizzante, tonificante, purificante.

Dott.ssa Agr. Brigida Spataro

Foto:

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