Aspettando la primavera: lavori nell’orto e in giardino

Con l’aumento delle temperature e la primavera alle porte la Natura si rigenera innescando il risveglio di tutta la vita vegetale; si risvegliano anche i patogeni delle coltivazioni.

g3Al fine di  rendere le colture più forti e creare condizioni sfavorevoli allo sviluppo di crittogame e parassiti vari, è indispensabile praticare azioni preventive di tipo agronomico come:

  •   Programmare le rotazioni agrarie;
  •  Preferire varietà resistenti, preferibilmente locali rispettando la vocazionalità e scegliere cloni che riducano la vigoria delle piante innestate;
  •  Preparare, con buon anticipo un perfetto letto di semina e\o trapianto, così che gli ultimi geli lavorino i suoli e contribuiscano a debellare i parassiti svernanti;

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  •  Distribuire compost maturo arricchito con una componente microbiologica di Trichoderma harzianum e Bacillus subtilis efficaci contro la muffa grigia o botrite (Botrytis cinerea), un fungo che attacca principalmente fragole, uva, pomidoro, zucchine, ecc. quando la temperatura si aggira tra i 20° e i 25°, l’umidità relativa supera il 90% e gli organi delle piante restano coperti da un velo d’acqua per molte ore. Il CSS (Centro Colture Sperimentali) di Aosta è riuscito a selezionare, sviluppare e riprodurre la componete microbiologica del suolo contenente funghi micorrizici, streptomiceti, batteri della rizosfera e funghi saprofiti in grado di strutturare i suoli e accrescere  la fertilità, così da creare il substrato perfetto per ottenere prodotti agricoli coltivati più appetitosi e nutrienti.
  •  Solarizzare il terreno con teli in pvc nero per contrastare erbe infestanti e parassiti, bypassando il ricorso ai pericolosi erbicidi chimici che distruggono il microbiota, bloccano la capacità colloidale e la solubilizzazione dei nutrienti nel terreno, destrutturandolo. Questa dinamica catastrofica, di fatto, rende sterili i suoli innescando il circolo vizioso del progressivo incremento di concimi di sintesi e pesticidi per arginare la “stanchezza” della terra e la vulnerabilità delle colture a tutti gli agenti patogeni;

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  •   Praticare  sovesci plurispecie e accrescere la complessità e la stabilità dell’ecosistema attraverso la propagazione equilibrata della flora selvatica arricchita con  leguminose da granella, crucifere, e vecce;
  •   Irrorare macerati ed estratti a base di ortica ed equiseto rimineralizzanti soprattutto della componente silicea, per fortificare i tessuti esterni e incrementare le naturali difese agli attacchi parassitari;
  • contro avversità di natura biotica e abiotica utilizzare le biostimolanti Alghe Brune (LaminariaMacrocystis e Ascophyllum)  che, nei momenti critici di  trapianto, pre-fioritura, allegazione e ingrossamento frutti, incrementano la produzione di fitoalessineantimicrobiche;
  • spargere la bentonite (argilla di origine vulcanica costituita da ossido di Silicio, fillosilicati di Alluminio e microelementi;
  •  distribuire Pròpoli di buona qualità per uso agricolo;
  • silicato di potassio;
  • estratto dei semi di pompelmo;
  • Bicarbonato di potassio (500 grammi per ettolitro) anticrittogamico preventivo da usare sino a quando la temperatura non supera 20°C.
  •   Evitare superflui apporti di azoto che favoriscono la formazione di tessuti vegetali teneri  facilmente aggredibili, con ridotta produzione di polifenoli, amminoacidii e nutrienti;

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  •   Evitare ristagni idrici e programmare interventi idraulici in grado di favorire lo sgrondo delle acque in eccesso;
  • consociare specie annuali con colture permanenti e alberi azoto-fissatori (perché ognuna tragga beneficio dalla vicinanza dell’altra per l’assorbimento dei nutrienti e per la difesa dai patogeni);
  • Garantire nelle colture una ottimale circolazione dell’aria e una buona insolazione con scacchiature, sfogliature e cimature;
  • Distribuire trappole cromotropiche per il controllo degli insetti e valutare la soglia di potenziale danno alle colture, prima di pianificare la lotta biologica e\o biodinamica;
  • Solo a carattere preventivo, si può valutare l’irrorazione parsimoniosa dei preparati a base di rame, valutando la tipologia pedologica specifica in cui si opera che condiziona l’accumulo di questo metallo pesante poco degradabile nei primi strati di terreno con ripercussioni negative per la vita microbica e lo sviluppo di batteri, funghi, lombrichi.

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I metodi agricoli finalizzati a ripristinare il microbiota del suolo e migliorare l’ecosistema grazie all’interazione colture-animali imperniati sulla magnificazione dei cicli naturali e sulla capacità di innescare catene di pascolo e di detrito, attivano la resistenza delle piante e ne incrementano la produttività perché l’equilibrio suolo-piante-microrganismi-elementi nutritivi assimilabili funziona in maniera armoniosa e le popolazioni di organismi patogeni vengono controllate efficacemente.

Dott.ssa Agr. Brigida Spataro 

 

FOTO: Pixabay.com

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