Nel 2017 si è registrato aumento del 16% delle vendite al dettaglio degli alimenti biologici a conferma del trend inarrestabile della domanda ininterrotta da parte dei consumatori di cibi sani e sicuri che si protrae ormai da oltre un decennio.
E’ quanto emerge dai dati divulgati in occasione del Sana 2017, il Salone internazionale del biologico e del naturale a Bologna, dove si sono snocciolati alcuni numeri interessanti sugli alimenti più premiati dai consumatori.
In primis “vini e spumanti (+109,9%) e carni fresche e trasformate (+85,1%) ma crescono anche gli acquisti dei derivati dei cereali (+3,2%), della frutta (+19,3%), degli ortaggi (+12,7%) e dei latticini (+16,2%) che complessivamente rappresentano da soli il 68% del valore della spesa biologica”.
L’Italia – afferma Coldiretti- “si conferma leader europeo nel numero di imprese che coltivano biologico con 72.154 operatori e 1.795.650 ettari, entrambi in aumento del 20% rispetto all’anno precedente. In termini assoluti, nell’ultimo anno, sono stati convertiti al biologico oltre 300 mila ettari.
Se si guarda, invece, al rapporto tra ettari bio e superficie agricola utilizzata, la percentuale è salita al 14,5%. Tra le colture con maggiore incremento ci sono gli ortaggi (+48,9%), cereali (+32,6%), vite (+23,8%) e olivo (+23,7%) mentre a livello territoriale la maggiore estensione delle superfici è registrata in Sicilia con 363.639 ettari, cui seguono la Puglia con 255.831 ettari e la Calabria con 204.428 ettari”.
Con particolare riferimento al settore vinicolo, arrivano ottime notizie per i produttori di vino biologico.
Secondo i dati pubblicati da Sinab “tiene solo quello biologico, grazie all’aumento esplosivo del 23,8% delle vigne “al naturale” nel 2016”.
Con riferimento alle previsioni per la vendemmia 2017 Osservatorio del Vino e ISMEA presentate da in occasione dell’apertura del Sana 2017 si stima 40,02 milioni di ettolitri con una riduzione del 26% rispetto ai 54 milioni indicati dall’Istat nel 2016.
Ecco che puntare sul biologico è essenziale non solo per una questione etica e di rispetto per l’ambiente e la salute dei consumatori, ma anche per riuscire a contrastare la crisi e gli effetti delle condizioni climatiche, offrendo sul mercato un prodotto sempre più richiesto anche all’estero.
Secondo Coldiretti “con oltre 103mila ettari coltivati l’ltalia conquista la leadership mondiale per incidenza delle vigne biologiche sul totale per effetto di una crescita vertiginosa, spinta dall’aumento straordinario della domanda con le vendite che in Italia sono state pari a 275 milioni di euro (+34%) e le esportazioni che hanno raggiunto i 192 milioni di euro (+ 40%) nel 2016, secondo Nomisma. Si tratta di un altro capitolo della decisa svolta qualitativa che ha permesso all’Italia di cogliere le nuove opportunità che vengono dal mercato e di conquistare i vertici mondiali”.
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Diamo uno sguardo sulla produzione mondiale di vino quest’anno.
“Si mantiene comunque il primato produttivo mondiale davanti alla Francia – continua Coldiretti – dove le prime stime per il 2017 danno una produzione in forte calo sul 2016, per un totale stimato attualmente tra i 36-37 milioni di ettolitri a causa delle gelate tardive. E non va meglio neanche in Spagna dove a ridurre la produzione oltre ad alcune zone colpite dalle gelate tardive è la siccità che sta mettendo a dura prova i viticoltori”
E dal punto di vista qualitativo?
“Se non ci saranno sconvolgimenti, si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40% ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30% ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% a vini da tavola”.
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Articolo: Dr.ssa Stefania Mangiapane
Fonte: Coldiretti e Sana 2017
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