La Commissione europea ha adottato cinque autorizzazioni per nuovi organismi geneticamente modificati sia per uso alimentare che per mangimi.
Di cosa si tratta? Due nuove varietà di cotone e tre di mais, nonché il rinnovo della licenza per il mais (noto con la sigla Mon810), unica pianta transgenica autorizzata per la coltivazione nell’Unione Europea.
La decisione riguarda esclusivamente le importazioni, non le coltivazioni.
I Paesi membri si sono dimostrati ancora una volta incapaci di decidere.
Ma ci sono altri paesi che alzano la testa.
Dopo sette anni di Ogm, il Burkina Faso torna alle sementi tradizionali dopo troppi raccolti scarsi e insoddisfacenti.
L’inversione di rotta è definitiva. Prevede una eliminazione progressiva delle colture di cotone Ogm fino al ritorno, nel 2018, a coltivazioni con sementi al 100% tradizionali.
Nel 2009 Monsanto aveva introdotto il cotone Ogm, suscitando grandi speranze. Le promesse erano importanti: minor necessità di trattamenti in fase di coltivazione, riduzione della mole di lavoro per i produttori, maggiori e ottimi risultati di resa.
Promesse mantenute? Secondo François Kaboré, docente di Innovazione e tecnologia all’African Institute for Social and Economic Development di Abidjan , il cotone prodotto con sementi geneticamente modificate non si è rivelato di buona qualità come quello tradizionale.
La conseguenza è stata inevitabile; meno vendite e abbassamento del prezzo.
Ciò che differenzia è la lunghezza della fibra: quella prodotta dai semi creati da Monsantoè molto più corta di quella tradizionale burkinabé.
E scattano le richieste di risarcimento, pari a 73 milioni di euro. In particolare, secondo “La Stampa” , la Sofitex, “ la società nazionale dei produttori di fibre tessili, chiede oggi a Monsanto di coprire le perdite causate dall’utilizzo dei semi di cotone transgenico. Il colosso della biotecnologia agraria, da parte sua, attribuisce le responsabilità di quanto accaduto a un «cattivo utilizzo» del prodotto”.
Dott.ssa Stefania Mangiapane
Foto: http://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/coltivazioni-ogm-diminuzione-nel-mondo-e-la-prima-volta
https://www.greenpeace.fr/quest-quun-ogm-2/